Morì dopo un ciclo di chemioterapie che gli fu prescritto in seguito alla scoperta di un tumore ai polmoni. Ma in realtà quella cura era per un altro paziente, la cui cartella clinica sarebbe stata scambiata con quella di un 70enne di Torre del Greco. Elementi confusi ma inseriti dai figli della vittima in una dettagliata denuncia, oggi parte integrante di un’inchiesta condotta dalla procura di Nocera Inferiore. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo e nel fascicolo degli indagati c’è finito un oncologo dell’ospedale Andrea Tortora di Pagani. La storia ha inizio nell’estate 2014, quando Mario Del Duca si sottopose a una Tac per via di una serie di dolori al petto. L’anziano, che soffriva di una patologia cardiaca, era già stato operato qualche anno prima, per un polpo intestinale. Dopo la Tac, che riferì di una situazione non proprio ottimale, l’uomo insieme alla sua famiglia decise di rivolgersi ad uno specialista del reparto oncologia dell’Andrea Tortora di Pagani. Qui, fu ipotizzata per l’anziano la presenza di un tumore, che portò alla prescrizione di una nuova serie di esami clinici, questa volta presso il Mauro Scarlato di Scafati. «L’incidente» – stando alla denuncia – sarebbe avvenuto proprio qui. Mentre il settantenne si sottopose ad un ciclo specifico di cure, i figli avrebbero scoperto che in realtà il genitore non aveva alcun tumore. E questo dopo aver consultato la sua cartella clinica, appartenente però ad un altro paziente, nella quale era allegato un referto di una biopsia collegata ad una forma di tumore polmonare. A quel punto, la famiglia di Mario si sarebbe rivolta ai medici dell’ospedale scafatese per segnalare il presunto e increscioso errore, chiedendo un minuto dopo il referto degli esami ai quali era stato sottoposto il padre. Che, per un segno beffardo del destino, aveva dato esito negativo. L’uomo non aveva alcun tumore e quel ciclo di chemioterapie non andava prescritto. Purtroppo per quella famiglia, quel crocevia di ospedali non era finito: l’anziano cominciò un trattamento disintossicante presso il Cotugno di Napoli, per poi essere dimesso dall’ospedale di Pagani dopo un ultimo controllo. Trascorso qualche mese, Mario fu colpito da una forma influenzale. Nella denuncia, i figli parlano di «uno stato debilitante» che gli impedì di fronteggiare quell’influenza. Situazione tale da portarlo alla morte, sopraggiunta il 14 gennaio di quest’anno.

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