Perquisizioni sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Napoli nell’ambito di un’inchiesta su presunti casi di corruzione in cui è coinvolto un giudice del settore civile del Tribunale di Salerno ora in servizio a Potenza. I reati ipotizzati nel decreto emesso dai pm della Procura di Napoli, coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio e accesso illegale nel sistema informatico.
Oltre al giudice indagato a Salerno, figurano anche avvocati, cancellieri e imprenditori tra le persone indagate dalla Procura di Napoli nell’ambito di una inchiesta su presunti casi di corruzione. Secondo l’ipotesi accusatoria, il magistrato avrebbe ricevuto ‘utilità’ in cambio di provvedimenti giudiziari favorevoli. Il magistrato indagato è Mario Pagano che era in servizio presso il Tribunale civile di Salerno prima di trasferirsi a Potenza dove riveste la carica di presidente di sezione civile. Tra i reati ipotizzati a suo carico vi è quello di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, abuso d’ufficio, millantato credito, traffico di influenze illecite e accesso abusivo nel sistema informatico. Secondo le ipotesi accusatorie il magistrato avrebbe raccolto segnalazioni in riferimento a procedimenti in corso davanti ad uffici giudiziari del Tribunale di Salerno e presso la Commissione tributaria. A quanto si è appreso le indagini condotte dai pm di Napoli Celeste Carrano e Ida Frongillo, e coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, è scaturita da intercettazioni telefoniche nel corso delle quali sarebbero emerse segnalazioni e raccomandazioni relative a procedimenti giudiziari.