“Il mio nome è David. Voglio sparare a una scuola e magari uccidermi”. E’ il testo del messaggio Telegram che, secondo i media, il killer avrebbe diffuso prima di aprire il fuoco all’università di Praga. Ora la polizia sta verificando l’autenticità del post. Il killer afferma che la sparatoria è stata ispirata da due specifici episodi in Russia. Una è stata la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021. L’attacco ha ucciso nove persone, tra cui sette studenti, e ha ferito più di 20 persone. L’omicida cita poi un’altra strage ad inizio dicembre, quando Alina Afanaskina, una 14enne, in una palestra di Bryansk, nella Russia occidentale, ha sparato ad un compagno di classe, ferito altre cinque persone e poi si è sparata. Secondo le informazioni della polizia di Praga, il killer che oggi nel tardo pomeriggio ha ucciso quindici persone e ferito un’altra trentina nella Facoltà di Lettere dell’Università Carlo è uno studente di 24 anni di nazionalità ceca, David Kozak. L’assalitore è stato poi “eliminato”. La polizia ceca dice che il padre del killer di Praga è stato trovato morto stamattina. Il 24enne che ha aperto il fuoco è originario di un villaggio ad una ventina di chilometri dalla capitale ceca. Lo riporta la Bbc. L’intervento degli agenti “è sempre in corso, dopo l’evacuazione dell’edificio” dell’università, ha dichiarato ai media il capo della polizia Martin Vondrasek secondo il quale il killer probabilmente si è suicidato sul ballatoio dell’edificio, anche se non è da escludere che sarebbe stato ucciso dai poliziotti. “Abbiamo informazioni non confermate, che lo studente 24enne si era ispirato a un evento simile accaduto in autunno in Russia, ha aggiunto Vondrasek. Gli agenti di polizia della Boemia centrale hanno annunciato di essere alla ricerca di un giovane in relazione alla morte violenta di un uomo nella regione in quanto potrebbe esserci un collegamento con la sparatoria avvenuta oggi all’università Carlo di Praga. Lo ha detto alla Ctk la portavoce della polizia Michaela Richterova. E’ di 10 morti e una trentina di feriti, di cui 9 in modo grave, il bilancio della sparatoria nella Facoltà di Lettere dell’Università Calro di Praga. Lo riferisce la portavoce dei Servizi di pronto soccorso Jana Postova. La polizia ha confermato che l’assalitore armato è stato “eliminato”. La polizia è intervenuta nella centrale piazza Jan Palach a Praga in seguito alla sparatoria segnalata nella sede della Facoltà di Lettere dell’Università Carlo, e non in una scuola come riferito precedentemente. Sul posto sono intervenuti tutti i servizi di emergenza. Secondo le informazioni della polizia trasmesse dalla tv Ct 24 ci sono morti e feriti. Secondo informazioni diffuse dalla polizia l’uomo armato in azione all’università di Praga è stato eliminato. Sul posto ci sono alcuni morti e decine di feriti. L’edificio della Facoltà di lettere dellïUniversità Carlo è stato evacuato. Secondo la televisione Nova, un uomo armato si trova sul tetto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carlo, e dalla scena si sarebbe sentita un’esplosione. “La polizia sta attualmente intervenendo sul posto, l’intera piazza Jan Palach e l’area circostante sono completamente chiuse”, ha dichiarato la polizia su X. “Sulla base delle prime informazioni, possiamo confermare che ci sono morti e feriti sul posto” ha sottolineato la polizia che ha isolato l’intera piazza e l’area circostante. Il traffico è stato deviato. Secondo le informazioni del sito seznam.cz, i dipendenti della Facoltà di Lettere dell’Università Carlo hanno ricevuto istruzioni di non muoversi, di chiudersi negli uffici, di barricarsi e di spegnere le luci. Il tiratore si trova ancora nell’edificio principale dell’Università. “È probabile che ci siano molti feriti sulla scena ma non abbiamo informazioni sul tipo e sul numero di feriti”, ha dichiarato la portavoce dei servizi di emergenza Jana Postova. “In quel momento ero sul tram. Il conduttore ci ha detto di scendere perché il tram non poteva andare avanti. Sono sceso e ho attraversato il ponte a piedi, ero a 200 metri dal luogo della sparatoria. Ho iniziato a sentire due o tre spari, e mentre mi allontanavo ho sentito un altro sparo. All’inizio non avevo molto connesso, pensavo fossero petardi natalizi”. Così Luca, 19 anni, studente italo-ceco. “Ho cercato di contattare gli studenti del corso – aggiunge Flavio Rosario Glauco Mela, docente a Italianistica – i tre italiani mi hanno risposto, per fortuna non avevano lezione”. “Ci siamo chiusi in biblioteca e ci siamo nascosti sotto il tavolo. Siamo rimasti tutti zitti e abbiamo scritto alle nostre famiglie, alla polizia”. E’ uno dei racconti sui social dei testimoni della sparatoria all’università di Praga. Molti hanno raccontato i momenti di terrore spiegando che via mail la direzione della Facoltà di filosofia indicava agli studenti come muoversi e dove barricarsi. “Sto bene – racconta Děda Mrázek su X -. Ero in biblioteca al momento della sparatoria, ci hanno mandato nel retro della sala computer dove non ci sono finestre. Ora si è sparsa la voce che l’uomo armato è morto. Tutti chiamiamo e rispondiamo a parenti e amici che stiamo bene”. Altri studenti raccontano che già alle due la polizia ha cominciato a perquisire l’edificio della facoltà in via Celetná. “Hanno cominciato a sgomberare un altro edificio, io ero lì, pensavamo che qualcuno avesse segnalato una bomba”, racconta in forma anonima un altro studente al quotidiano ceco Hn. “Le notizie che arrivano da Praga lasciano gli atenei italiani sgomenti. La CRUI e l’intero sistema universitario si stringono nel dolore per le vittime di questo atto privo di senso e intendono esprimere la loro vicinanza alle famiglie coinvolte e a docenti, ricercatori e personale dell’Università di Praga”. Lo ha dichiarato Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI. “Sono sconvolta dalla violenza insensata della sparatoria che ha causato diverse vittime oggi a Praga. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo ceco. Vi siamo vicini e piangiamo con voi”. Lo ha scritto su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un messaggio al Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, in cui esprime il più sentito cordoglio alle famiglie delle vittime della sparatoria avvenuta a Praga, la vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione della Repubblica Ceca”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che la premier “ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini”. “Profondo dispiacere per le terribili notizie che arrivano da Praga, vite innocenti spezzate da un inconcepibile atto di violenza. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e ai feriti, cui auguro una pronta guarigione. L’Italia è vicina al popolo ceco”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, si è detto “scioccato” dalle “terribili notizie in arrivo da Praga”, dove diverse persone sono state uccise in una sparatoria. “Esprimo il mio affetto e le mie sincere condoglianze a famiglie e amici delle vittime di questa insensata tragedia”, ha aggiunto Sánchez su X. Il messaggio manifesta anche “solidarietà” al primo ministro ceco Petr Fiala e alla popolazione del suo Paese.

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