Esce ‘Il mercato dei valani a Benevento. La compravendita del lavoro infantile nel Sud Italia tra il 1940 e il 1960′ di Elisabetta Landi edito da Ediesse. L’autrice ne parla a Roma martedi’ 29 maggio alle 17,30 nella Casa della Memoria e della Storia (via di San Francesco di Sales 5) con Angelo Mastrandrea, vicedirettore del Manifesto;

Gianfranco Pannone, documentarista e Sandro Portelli, storico. Il termine valano, insieme ai rispettivi geosinonimi gualano e ualano, indica lo stalliere, il bifolco, l’addetto al bestiame che veniva venduto il giorno dell’Assunta di ogni anno in tutte le citta’ del Sud dove fosse presente la consuetudine della compravendita di manodopera pastorale. Consuetudine secolare in base alla quale nella piazza principale del paese annualmente avveniva la pubblica esposizione e la vendita dei ‘garzoni’, ingaggiati come salariati fissi nelle campagne al servizio degli agricoltori piu’ abbienti. I contratti venivano pattuiti oralmente il 15 agosto e l’8 settembre avveniva la consegna dei lavoratori. Si trattava per lo piu’ di ragazzi tra i sette e i tredici anni e giovani che, appartenendo a famiglie numerose di braccianti o di contadini poverissimi, dalle stesse famiglie venivano venduti per il periodo di un anno in cambio di un tozzo di pane e di un giaciglio, per servire da schiavi nei lavori piu’ umili e duri delle campagne, privi di ogni diritto sancito dalle leggi sul lavoro. A Benevento, fino alla fine degli anni ’50, questo mercato di carne da lavoro si teneva in Piazza Duomo, addirittura dinanzi all’Ufficio comunale di collocamento. E di quale fosse questa tremenda realta’ da’ conto il volume che, in assenza di fonti storiografiche e di sufficiente documentazione, e’ stato realizzato interamente grazie a fonti orali e testimonianze dirette acquisite superando il riserbo di lavoratori renitenti al racconto di una vicenda privata sentita ancora oggi come lesiva e disonorante.

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