Cielo e mare. L’edizione 2011 del Settembre al Borgo, targata Casimiro Lieto, nelle prime serata ha tuffato gli spettatori in un’atmosfera magica. Dopo l’anteprima di Daniele Silvestri, all’insegna del teatro-canzone, il secondo e terzo appuntamento hanno catapultato il teatro della Torre nel mondo dei sogni – il cielo – e in quello della ricerca di sé sulle onde del mare.

A portare il pubblico tre metri sopra il cielo è stato Fabrizio Bosso, in scena il 2 settembre con la “I-Orchestra” diretta dal maestro Stefano Fonzi. Le note delle stupende musiche di Nino Rota, rivisitare in chiave jazz, hanno solcato l’aria del Borgo e hanno portato al settimo cielo gli spettatoti, grazie alla tromba di Bosso, apparso davvero in uno stato di grazia. Al suo concerto non c’è stato il pienone (gli assenti non sanno cosa si sono persi), ma uno spettacolo di così alto valore artistico e musicale ha dato un’impronta qualitativa che ha valorizzato ancor di più lo straordinario cartellone allestito dal direttore artistico Lieto. Non a caso gli spettacoli proposti quest’anno non si vedevano da anni al Borgo, come ha commentato con soddisfazione gran parte del pubblico che nei primi giorni ha affollato i viottoli di Casertavecchia. Lieto, ancora una volta, ha visto giusto mettendo in piedi un Festival che getterà le basi per riportare il Settembre al Borgo agli albori di un tempo ormai lontano. La conferma è arrivata puntuale dall’esibizione di Vinicio Capossela (che si è svolto ieri 3 settembre). Sul palco “marinari, profeti e balene”, dietro al piano o alla chitarra, lui, un vero e proprio mattatore che, forse anche per la suggestiva cornice del teatro e per la qualità del pubblico, ha dato vita a una delle sue migliori concerti dal vivo. Cielo e mare. La tromba di Bosso e i musicisti della “I-Orchestra” hanno fatto rivivere, grazie a una riuscitissima rielaborazione, le immagini oniriche dei film di Fellini e quelle spietate del Padrino. Con un tocco di leggerezza celestiale, da sogno. I mascheramenti, le costole della balena, e una balena apparsa a sorpresa sul palco, hanno ammantato il viaggio di Capossela tra i flutti agitati delle traversate del capitano Achab e di Ulisse di una magia a tratti ludica, a tratti malinconica. Come per dire che nel mare dell’esistenza non c’è bene senza male, né gioia senza dolore, men che meno vita senza morte. Silvestri, Bosso, Capossela. Le prime tre serate del Settembre al Borgo hanno ridato vigore a un Festival negli ultimi in declino per scelte discutibili e sbagliate. La cura Lieto ha già sortito i suoi effetti postivi. E siamo certi che alla fine della kermesse un malato come il Settembre al Borgo che sembrava finito in coma irreversibile godrà, già da quest’anno, di ottima salute.

 

cyrano

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