Rilanciare e tutelare la filiera della castagna in Irpinia. E’ l’appello di Vincenzo Filomena, Portavoce provinciale Democrazia Cristiana Avellino. “La Campania è il principale produttore italiano di castagne con una filiera produttiva leader nel mondo.

Secondo le ultime stime la produzione castanicola nella nostra Regione rappresenta oltre il 10 % della produzione mondiale e supera il 50 % di quella nazionale. La coltura del castagno in Campania costituisce una fondamentale fonte di reddito per oltre 5 mila aziende agricole impegnate nella fase di produzione e per decine di imprese impegnate nella trasformazione e commercializzazione del prodotto. Da alcuni anni, purtroppo, l’infestazione da Cinipide Galligeno – un insetto parassita dei castagneti (arrivato dalla Cina) – sta danneggiando gravemente le piante di castagno con danni enormi alla produzione ed economia del territorio, ai redditi delle aziende, all’ambiente. E’ dimostrato che la lotta biologica rappresenta, al momento, l’unico strumento efficace a disposizione per contrastare la diffusione del Cinipide; infatti, buoni risultati sono stati ottenuti con le immissioni dell’insetto parassitoide “Torymus sinesis” che attacca esclusivamente le larve del Cinipide e ne arresta lo sviluppo. I castagneti rappresentano non solo una risorsa economica fondamentale ma anche una risorsa ambientale di importanza strategica per l’intera collettività regionale, infatti essi contribuiscono alla tutela della biodiversità e alla conservazione del patrimonio boschivo e del paesaggio rurale. Il settore va quindi considerato nel suo insieme e riuscire a finanziare misure di ristoro a sostegno del settore e progetti efficaci per difendere l’integrità dei castagneti è una questione di assoluta importanza. La politica deve assumere impegni concreti con i produttori perché la tutela della produzione castanicola è fondamentale per l’economia agricola dell’Irpinia e dell’intera nostra regione. Considerando che il territorio della Provincia di Avellino è particolarmente vocato alla coltura della castagna, basti ricordare prodotti di elevata qualità come la Castagna di Montella IGP, la Castagna di Serino e la Castagna marrone di Santa Cristina, siamo doverosamente obbligati ad assumere ogni iniziativa politica utile per la difesa e rilancio della castanicoltura, perchè solo così sarà possibile tutelare e rafforzare le economie di certi comprensori montani che basano la loro sussistenza proprio sulla coltura del castagno. Riteniamo che non occorre esitare nel dare pieno sostegno economico ad iniziative volte ad intensificare la lotta biologica anche attraverso la realizzazione, proprio in Irpinia, di una “biofabbrica naturale” per l’allevamento e riproduzione degli insetti “Torymus sinesis”, in maniera da rendere autosufficiente la Regione Campania riguardo al reperimento delle quantità necessarie dell’antagonista naturale del cinipide del castagno da impiegare su tutto il territorio regionale. La lotta biologica per quanto efficace ha bisogno di un tempo medio lungo ma, purtroppo, moltissime aziende ed operatori del comparto non sono in condizione di continuare a reggere ad ulteriori periodi di mancata o ridotta produzione. Molti castagneti rischiano l’abbandono agronomico in quanto la forte riduzione di reddito provoca un graduale disinteresse da parte delle imprese stesse. Apprezziamo l’azione del governo regionale per aver già messo in atto una serie di interventi sia nel campo della ricerca sia nell’ambito delle misure destinate al contenimento e contrasto del parassita, ma ci preoccupa molto il fatto che, al momento, non vi siano azioni precise per la tutela delle aziende e dei posti di lavoro che il comparto assicura. Trattandosi, quindi, di una vera e propria emergenza occupazionale ed anche ambientale, riteniamo che sia giunto il momento di adottare misure economiche a sostegno e tutela delle aziende e operatori. Auspichiamo, altresì, un diretto interessamento del Governo nazionale affinchè la problematica possa uscire dall’ ambito agricolo e prendere carattere di emergenza ambientale investendo quindi anche la protezione civile.

 

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