E’ tornata alla normalità la situazione davanti ai cancelli della Irisbus, in provincia di Avellino, dove i lavoratori hanno impedito l’uscita di una quindicina di autobus dallo stabilimento che l’azienda avrebbe dovuto consegnare al comune di Torino.

Gli operai, in sciopero da cento giorni dopo l’annuncio della Fiat di dismettere l’attività produttiva in Valle Ufita, hanno bloccato i varchi della porta carraia con balle di fieno e auto dalle prime ore di stamattina per impedire l’uscita degli autobus. La tensione, nelle prime ore di stamattina, è salita alle stelle e si è temuto il peggio quando si è diffusa la notizia, non confermata ufficialmente, della richiesta della Fiat alle forze dell’ordine di garantire il trasferimento degli automezzi. Nel primo pomeriggio gli autisti incaricati di prelevare gli autobus sono andati via tra l’esultanza dei circa duecento operai che presidiano i varchi. Gli autobus sono adesso fermi nel piazzale interno mentre il servizio di vigilanza dell’azienda ha chiuso i cancelli della porta carraia. La svolta, secondo il segretario irpino della Cgil, Vincenzo Petruzziello, sarebbe stata impressa dal segretario generale del sindacato, Susanna Camusso che, informata della situazione in corso a Valle Ufita, sarebbe intervenuta presso il ministero dell’Interno, e quello dello Sviluppo Economico, per far desistere l’azienda da un’azione che avrebbe determinato gravi problemi di ordine pubblico mentre, ha aggiunto Petruzziello, “le parti si stanno confrontando al tavolo della Confindustria di Avellino”.

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