“Un Piano regionale che metta al centro l’impresa agricola con un particolare sostegno all’export delle produzioni agroalimentari della Campania”, è uno dei punti emersi dall’iniziativa di questa mattina della Confederazione Italiana Agricoltori della Campania. L’assemblea organizzata per la definizione della programmazione regionale in vista della nuova Politica Agricola Comunitaria che già suscita le prime preoccupazioni per un probabile taglio di 1.400 milioni di euro delle risorse finanziare per i pagamenti alle imprese.

“Non è giustificabile che il reddito agricolo sia inferiore del 40 per cento rispetto agli altri settori come il commercio e l’industria ed è aumentata la forbice tra i maggiori costi aziendali e i prezzi dei prodotti agricoli, fermi da anni”, ha sottolineato Pino Cornacchia, responsabile economico della Cia nazionale, nella sua relazione introduttiva. La manifestazione nasce dall’esigenza di affrontare nodi decisivi per il rilancio dell’agricoltura in particolare di quella Campana che registra una profonda trasformazione in questo ultimo decennio con ben 98.441 aziende in meno rispetto al 2000, per contro aumentando la superficie media per impresa a 4,5 ha. Per la Cia è decisivo modificare la Pac rispetto al meccanismo di ripartizione dei pagamenti che devono essere diretti e con una base uguale per tutti così come sarà decisiva la regionalizzazione dei pagamenti alle imprese.

Nuova politica agricola per una nuova impresa agricola capace di cogliere la sfida della modernizzazione: “chiediamo il fascicolo aziendale digitale”, evidenzia Mario Grasso, direttore regionale Cia, “uno strumento che snellirà le procedure burocratiche, comportando minor costi per la pubblica amministrazione. Così come riteniamo che la Regione debba sostenere i giovani imprenditori che hanno già investito nell’azienda e sono rimasti senza copertura finanziaria, da qui, riteniamo necessario recuperare le risorse destinate ai Consorzi di Bonifica e per i quali, invece, occorre approvare la legge di riordino”.

Ma la “grande assente è stata la politica”, ha denunciato Salvatore Ciardiello, presidente della Cia di Napoli e Caserta, “questa mattina abbiamo constato che la politica non si occupa di agricoltura, registrando le assenze dei capigruppo regionale” fatta eccezione di Giuseppe Russo del Pd. Ciardiello ha puntato il dito contro la classe dirigente regionale “per la mancanza di interventi concreti verso le imprese agricole”. Nelle sue conclusioni il responsabile della segreteria nazionale della Cia Alberto Giombetti, ha detto chiaramente che “questa mattina non abbiamo avuto dalla Regione le risposte che attendevamo”, considerando insufficiente l’intervento di Vito Amendolara, delegato dal Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro a cui la Cia si era rivolta per un confronto di merito sulla Pac per la Campania.

Giombetti ha sottolineato come sia fondamentale puntare sull’esportazione dei nostri prodotti “il polo agroalimentare italiano è il terzo settore in Italia nell’export, e qui che dobbiamo migliorare la nostra presenza in quanto siamo l’unico paese europeo che non ha una propria catena distributiva all’estero, contrariamente ai francesi che la fanno da padroni”.

 

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