Nessun arretramento della multinazionale Jabil sui 190 licenziamenti decisi per lo stabilimento di Marcianise (Caserta). È quanto emerso dal tavolo tenuto al Ministero dello sviluppo economico alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto, dei rappresentanti sindacali mentre il country manager di Jabil Italia Clemente Cillo era in videoconferenza così come l’assessore regionale Antonio Marchiello e il dirigente regionale Caiazza. Dunque il confronto previsto dalla normativa sui licenziamenti collettivi, non fa registrare alcun passo in avanti neanche di fronte alla scadenza ormai imminente della cassa integrazione, che avverrà il prossimo 31 gennaio, data dalla quale la Jabil potrà iniziare ad inviare le lettere di licenziamento ai 199 lavoratori individuati su un totale di 440 attualmente in organico al sito di Marcianise della Jabil. “La Jabil ha trattato con un’arma carica” è la metafora usata dal segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco per dire che i margini di trattativa sono stati molto risicati. 2La Jabil non vuole tenersi più in carico dal primo febbraio i 190 lavoratori, questa è l’unica certezza” aggiunge Percuoco. Per Mauro Musella, dipendente nonchè delegato Uilm, “è inaccettabile il prolungarsi dell’atteggiamento di chiusura totale dell’azienda, soprattutto a fronte dei ripetuti inviti nostri e delle istituzioni ad estendere la cassa integrazione già disponibile”. Tempi lunghi si prospettano invece per l’unica soluzione paventata nei mesi scorsi, quella della ricollocazione di 140 di 190 lavoratori Jabil in una nuova società formata dall’azienda Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, società del Ministero dell’Economia.

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