La Giorgio Armani ha vinto una causa contro l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (Uami) in relazione alla registrazione, da parte di una signora residente a Napoli, di un marchio molto simile a quello che la maison usa per la commercializzazione dei propri jeans. L’oggetto del contendere era il marchio ‘AJ AMICI JUNIOR’, presentato all’Uami il 27 settembre 2007 dalla signora Annunziata Del Prete.

Anche questo marchio, come quello della Armani – ‘AJ ARMANI JEANS’ – sarebbe stato utilizzato per la vendita una serie di articoli di abbigliamento e accessori tra cui occhiali da sole, scarpe e cravatte, oltre che per aprire punti vendita in franchising. La Giorgio Armani si era opposta alla richiesta e, in un primo tempo, l’Uami aveva bloccato la domanda della Del Prete. Tuttavia, di fronte al ricorso della signora, lo stesso Uami aveva annullato la sua decisione precedente autorizzando la registrazione del marchio. E’ a quel punto che e’ partita la causa della Armani contro l’Uami, secondo cui le ”somiglianze visive e fonetiche” tra i due marchi sono ”deboli” e comunque i due marchi ”sono diversi sul piano concettuale”, per cui non esiste un ”rischio di confusione”. Non la pensa cosi’, pero’, il Tribunale dell’Unione europea, che ha annullato la decisione dell’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno e ha condannato l’Uami e la Del Prete a pagare le spese legali sostenute dalla Armani.

 

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