NAPOLI – “Non è applicando i contratti di solidarietà che si risolve la crisi delle società partecipate”. Il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, ribadisce la sua contrarietà alla proposta formulata da Sma Campania.

“Non esiste alcun piano industriale – aggiunge Tavella – ma solo la volontà di risparmiare a danno dei più deboli per continuare a garantire il business ai privati. Il tutto a carico della collettività. Si ha l’arroganza di proporre contratti di solidarietà a lavoratori che guadagnano 1200 euro al mese e che riceverebbero almeno 300 euro in meno in busta paga. Una soluzione inapplicabile”. “Auspico – continua Tavella – una assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, anche a fronte degli sprechi presenti nella Sma. Per fare qualche esempio: 800mila euro di consulenze, 4 milioni e 868mila euro per l’innovazione e la manutenzione delle macchine. Un business di circa 35 milioni di euro l’anno, a vantaggio di un solo imprenditore privato. Di fronte a queste cifre, chiedere sacrifici ai lavoratori è un vero e proprio ricatto. Occorre, invece, razionalizzare in modo da poter realizzare, contemporaneamente, una economia di scala ed una diminuzione dei costi di gestione. Questo non vale solo per Sma, ma per il complesso delle società partecipate”. “In gioco – conclude il segretario generale – c’é il futuro di migliaia di lavoratori. Decurtare dalla busta paga due o trecento euro non aiuterà a rendere più forti le società, ma solo a creare le condizioni per abbattere ulteriormente i consumi, determinando inevitabili ripercussioni sull’economia generale”.

 

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