Il consiglio federale di Unione Industriali Napoli ha designato alla presidenza dell’Associazione il candidato Costanzo Jannotti Pecci. La candidatura di Jannotti Pecci è stata sottoposta al Consiglio dopo essere stata individuata attraverso l’apposita procedura di consultazione e ha riscosso la totale adesione dei consultati: un messaggio di compattezza e unitarietà. Jannotti Pecci opera nei settori dell’industria alberghiera, idrotermale e delle acque minerali imbottigliate a Napoli, Benevento e Potenza. È amministratore unico della Palazzo Caracciolo Spa, titolare degli alberghi MGallery Palazzo Caracciolo by Accor e The Britannique Naples Curio by Hilton. È amministratore delegato dell’Impresa Minieri Spa di Telese Terme, la più antica società italiana del settore idrotermale titolare delle Terme di Telese, del Grand Hotel Telese, dell’industria di imbottigliamento dell’acqua minerale sulfurea Telese e di produzione di parafarmaci a base di acque sulfuree. È presidente del Cda delle Terme Lucane di Latronico. Complessivamente le aziende che amministra occupano tra fissi e stagionali oltre 300 dipendenti. E’ da sempre impegnato nel sistema confindustriale, nel quale ha ricoperto diversi incarichi. E’ stato Presidente nazionale di Federterme Confindustria, tra le più antiche categoriali del sistema essendo stata fondata nel 1919, di Federturismo Confindustria, Presidente di Confindustria Benevento e di Confindustria Campania. Attualmente è il vice Presidente dell’Unione Industriali. Il Consiglio Generale di Unione Industriali Napoli ha inoltre approvato il bilancio consuntivo 2021. L’esercizio si è chiuso con un avanzo di gestione considerevole, con un aumento del 178% rispetto al risultato 2020. L’inversione di tendenza consegue al miglioramento delle principali voci di costo gestionali. Le disponibilità liquide sono cresciute del 5%. I contributi associativi sono stati versati per l’87%, rispetto al 66% dell’esercizio precedente. Gli incassi complessivi sono aumentati del 55%. In particolare, l’incasso dei crediti verso associati, quote correnti, quote arretrate e in contenzioso è risultato il più alto registrato a partire dal 2012. L’ammontare dei debiti si è più che dimezzato.

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