di Mario De Michele

“Siamo riusciti a evitare un totale disastro”. L’annuncio solenne e rassicurante di Mario Monti da Dubai giunge in Italia e ci fa tirare un sospiro di sollievo. “Negli ultimi dodici mesi – ha aggiunto il premier – dovevamo spegnere l’incendio della casa che era la priorità: non potevamo accendere un altro focolaio in Europa”.

Il Monti-pompiere (ricordate il Berlusconi-operaio?!) getta acqua sul fuoco della crisi. E fa contenti tutti. O meglio, quei partiti (quasi tutti), quei giornalisti (quasi tutti), quei sindacati (quasi tutti), quegli speculatori finanziari (tutti), quelle banche (tutte) che da quando ha preso in mano il timone del governo lo osannano come il salvatore della Patria. Al settimo cielo il presidente della Repubblica Napolitano che, dall’alto del Colle, ha ammonito il mondo politico: “Anche in futuro si dovrà seguire il solco tracciato da Monti”. Capito! aggiungiamo noi.

Insomma, sono tutti (o quasi) felici e contenti. Mentre gli italiani sono tutti (o quasi) infelici e scontenti. Ma, si sa, il popolo italico è incontentabile. Ha sempre da ridire. E non si rende conto che è solo grazie a Super Mario se “siamo riusciti a evitare un totale disastro”.

Dopo un anno di governo tecnico, infatti, i numeri parlano da soli: il debito pubblico ha segnato un record storico salendo a 1.995 miliardi di euro (nel 2012 pagheremo poco meno di 100 mld di interessi). Sul fronte crescita e sviluppo i dati (Istat) sono straordinari, da capogiro: il tasso di disoccupazione è volato al 10,8% (altro strepitoso record), con il 35,1% dei giovani che il lavoro non se lo sogna neanche.

Anche l’industria gode di ottima salute: il segno meno ha fatto 13 (13 cali di fila, a settembre – 4,3%). E le fabbriche che chiudono e gli operai che vengono licenziati non si contano più, perché è vero che i numeri sono infiniti, ma di questo passo rischiamo di andare anche oltre l’infinito, cioè nell’aldilà.

Non si possono lamentare gli studenti: scuola, università e ricerca hanno subito altri tagli. E il futuro è più che roseo: ce ne saranno ancora. Insomma, tutti vissero felici e contenti. Vissero, appunto, perché andando avanti così da qui a poco saremo tutti (i ceti medio-bassi) morti di fame.

Ma per i partiti (quasi tutti), i giornalisti (quasi tutti), i sindacati (quasi tutti), gli speculatori finanziari (tutti), le banche (tutte) menomale che Monti c’è (ricordate il menomale che Silvio c’è?!). Solo grazie a Lui (mica si offenderà l’altro Lui) siamo riusciti a evitare un totale disastro.

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