Il consigliere regionale della Campania Sergio Nappi, candidato alle regionali in Campania, ha presentato “una contestazione urgente” alla Commissione Antimafia “per correggere ad horas e, quindi, escludere” il suo nome dall’elenco dei cosiddetti “impresentabili”. Nella “contestazione” – ha reso noto Sergio Nappi, candidato con la lista Caldoro Presidente – si ricorda che gli vengono addebitati la tentata concussione “ed altro”, con un’imputazione alternativa “in quanto il pm non ha saputo come qualificare il fatto” inquadrandolo “o in tentata concussione o in attentato ai diritti politici o alternativamente, in subordine, in abuso d’ufficio. E’ evidente – sostengono i legali di Sergio Nappi – che una contestazione “ballerina” non può essere fatta oggetto di esame approfondito da parte del Tribunale dibattimentale la cui udienza è fissata al 18 novembre 2015″. I legali di Sergio Nappi, inoltre, ricordano che, “cosa che alla Commissione Antimafia chissà perché non è stato comunicato da chi di dovere”, Sergio Nappi ha denunciato per calunnia gli ex assessori comunali di Monteforte Irpino”. Ai legali di Sergio Nappi, infine, “è sembrato strano che la Commissione Antimafia ad onta della norma Legge Severino in materia di incandidabilità, ha eluso l’articolo 7 e l’articolo 8 – stessa legge – laddove viene indicato espressamente che solo per effetto di condanne passate in cosa giudicata, ovvero confermata in secondo grado, può parlarsi di incandidabilità del cittadino – soggetto politico passivo. Tanto comporterebbe disparità di trattamento, se non ancora altro, tra il giudicabile ed il condannato. Parlare, quindi di impresentabilità – concludono i legali nella contestazione all’Antimafia – è limitare il diritto dell’individuo ad essere eletto”.

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