Slitta a domani (28 dicembre) l’approvazione definitiva della legge di Bilancio. L’Aula del Senato darà il suo via libera alla fiducia e al provvedimento verso mezzogiorno, con circa 16 ore di ritardo rispetto al previsto. Le opposizioni hanno ottenuto più tempo per esaminare in commissione la relazione tecnica e il testo varato all’alba di sabato scorso dalla Camera. Un testo “blindato”, che comunque vogliono discutere. La giornata di Palazzo Madama è stata scandita da continui rinvii. Il documento redatto dal Mef (indispensabile per aprire la sessione di bilancio e dare il via all’iter al Senato) era atteso per il primo pomeriggio. È arrivato invece alle 17. Un ritardo che ha scatenato le proteste delle opposizioni. Partito democratico, Azione-Italia viva, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 stelle hanno occupato i banchi della commissione Bilancio per chiedere al presidente Ignazio La Russa di convocare una nuova capigruppo e rimandare l’approdo della manovra in Aula, fissato inizialmente all’ora di pranzo di oggi con ok definitivo alle 20. La richiesta che è stata accolta da una seconda Conferenza dei presidenti dei gruppi, “all’unanimità” ha sottolineato il presidente del Senato. I partiti che non appoggiano il governo cantano vittoria ed escludono che il nuovo ritardo possa portare il Paese all’esercizio provvisorio. L’Aula del Senato inizierà dunque la discussione generale oggi alle 10. Al termine, alle 18,30 circa, il governo porrà la questione di fiducia sul testo approvato dalla Camera. Le dichiarazioni di voto inizieranno invece alle 9 di domani. Seguirà la votazione per appello nominale sulla fiducia e il voto finale. Il via libera definitivo è atteso per le 12. Si chiuderà dunque due giorni e mezzo prima del 31 dicembre, termine ultimo per l’approvazione dell manovra prima che scatti l’esercizio provvisiorio.

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