«Mi auguro che Draghi nel suo colloquio con Biden acquisisca almeno un principio: se dobbiamo essere tutti insieme nella tutela dell’Ucraina, lo dobbiamo essere anche nel riparto delle penalizzazioni. Mentre l’Italia dipende per 30 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia, altri Paesi no. Quindi dividiamoci anche le forniture di gas, e allora il ragionamento ha una sua plausibilità. Ma se qualcuno pensa che noi continuiamo la guerra in eterno e ci sono Paesi che se ne infischiano del problema energetico e noi e i tedeschi andiamo in ginocchio, questa è un’ipotesi che non può essere retta». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento all’assemblea pubblica di Confindustria Benevento. «Io sono fra quelli che non hanno capito qual è l’obiettivo di questa guerra dal punto di vista degli occidentali. L’America ha detto qual è: far durare la guerra più possibile per mettere in ginocchio la Russia e determinare un cambio di potere in Russia. I sono fra quelli che ritengono che, se se ne va Putin, viene qualcuno peggiore di Putin, non uno migliore. C’è qualcuno in grado di governare le 30 etnie che ci sono nella Russia? Avremmo un processo di disgregazione generale. L’America e la Gran Bretagna hanno detto qual è il loro obiettivo – ha aggiunto De Luca – ma non credo che questo possa essere l’obiettivo dell’Europa, che è creare le condizioni di una pace stabile. Rimpiango Aldo Moro e Giulio Andreotti, i nostri grandi uomini di stato che prima di aprire bocca conoscevano la storia dei paesi e non erano semianalfabeti di ritorno come il segretario della Nato».

«Noi dovremmo realizzare il pnrr e la cosa è complicata. Il pnrr lo abbiamo ottenuto per raggiungere tre obiettivi: superamento del divario territoriale Nord-Sud, superamento dei divari sociali e superamento del divario di genere. Questo grande programma è rivolto innanzitutto al Sud, altrimenti i 209 miliardi non li avremmo avuti. Nel corso di questi mesi, più passa il tempo, più sembra che queste siano risorse destinate in maniera generica all’Italia. Non è così, sono destinate a risolvere lo squilibrio Nord-Sud in primo luogo». «Il Sud è completamente cancellato dal dibattito pubblico, su tutto. Se facessimo un’operazione verità scopriremmo che lo Stato decide che per le università aumentano i finanziamenti pubblici in proporzione all’aumento dei contributi delle Regioni. Ma se ci sono Regioni che hanno il doppio del reddito pro capite della Campania, è evidente che state prendendo in giro il Sud, o no? Questo vale per tutti i capitoli: politiche sociali, politiche scolastiche, politiche infrastrutturali. Non abbiamo una classe dirigente che ha la forza politica e ideale per dire che l’Italia è l’Italia se recuperiamo il Sud, se c’è Milano ma anche se c’è Napoli», ha concluso il governatore.

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