MONTELLA – La decisione del sindaco Ferruccio Capone di revocare le deleghe all’assessore Pizza agita ancora il dibattito politico locale. Sulla vicenda torna Vincenzo Filomena, Portavoce provinciale Democrazia Cristiana di Avellino. “Riconosciamo che l’atto di nomina e quindi anche quello di revoca di un incarico assessorile rientra nella discrezionalità ed autonomia del Sindaco,

ciò che non accettiamo volentieri sono le strumentali ed infondate motivazioni addotte nella decisione di revoca dell’assessore Pizza. Il Sindaco di Montella, ing. Ferruccio Capone, nel definire la dott.ssa Pizza una “delegata anarchica” da prova di una profonda confusione concettuale nell’uso di termini politici che non rispondono affatto all’esigenza di rappresentare la verità dei fatti. Ci viene naturale rispondere al caro Sindaco con le parole di Le Bon affermando che “L’anarchia è ovunque quando la responsabilità non è da nessuna parte”. Detto ciò, ci appare contraddittorio e quanto meno singolare apprendere dalla stampa, per voce del capogruppo Salvatore Palmieri, affermazioni quali “questa revoca è stata una decisione complessa ma necessaria per rispettare un decreto esecutivo di partito”, così come ci si continua ad aggrapparsi sugli specchi quando si enunciano principi applicabili alla sola dott.ssa Pizza quando si afferma che “un assessore non deve mai sconfinare nel lavoro altrui”. Ci auguriamo che – rimosso il problema politico ed amministrativo a cui ha fatto riferimento il capo dell’amministrazione ing. Capone – le esigenze di maggiore operosità ed efficienza emerse, casualmente a monte della “Sagra della castagna”, trovino le risposte adeguate alle aspettative del sig. Sindaco e della Sua Giunta, la quale risulta fortemente coinvolta nell’organizzazione dell’evento, al punto che per svolgere il tanto lavoro si avvarrà anche di due consulenti esterni esperti in materia. Ci appare legittimo chiederci, in questo contesto, quanto sia coerente e di pubblico interesse privarsi delle prestazioni gratuite e qualificate di un assessore del ramo. Siamo confidenti che saranno il tempo ed i fatti a dimostrare quanto strumentali ed interessate siano state le motivazioni addotte in questa vicenda amministrativa, non sarà certo il “flatus vocis” di qualche “assessore interessato” a dare dignità e valenza ad una scelta politica sbagliata nei tempi, nei modi e nei contenuti”.

 

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