L’Asl Caserta è al centro di una complessa partita politica, tutta interna al Popolo della Libertà, che rischia di far saltare i già precari equilibri politici d Terra di Lavoro. Stamattina la partita si è spostata nei locali della direzione dell’ospedale Moscati di Aversa dove il presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi, il presidente del consiglio regionale Paolo Romano e il sindaco Giuseppe Sagliocco hanno compiuto un vero e proprio blitz per toccare con mano lo stato del nosocomio normanno e incontrare il direttore sanitario Giuseppe Tatavitto.

Facile immaginare che nel mirino dei tre, ai quali si sono poi aggregati il senatore Pasquale Giuliano e il direttore dell’Asl Gaetano Danzi, ci siano alcune decisioni che riguardano il piano di riordino ospedaliero avallato dal direttore generale Paolo Menduni. Un complesso piano che, oltre al Moscati, interessa, tra gli altri, gli ospedali di Marcianise, Santa Maria Capua Vetere e Capua, feudi rispettivamente di Zinzi e Romano. L’ultima questione sollevata, ad esempio, riguarda la chiusura del reparto di Oncologia del nosocomio normanno per potenziare quello di Santa Maria Capua Vetere. Alla luce di quanto avvenuto oggi aumenta anche l’attenzione sulla conferenza stampa convocata per mercoledì mattina alla Regione Campania e a cui dovrebbero partecipare tutti i consiglieri provinciali di Terra di Lavoro. All’ordine del giorno ci sarà proprio l’attività dell’Asl Caserta e quindi l’operato di Menduni.

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