Ha impiegato diversi mesi, troppi, per voltare pagina, ma seppure in enorme ritardo (meglio tardi che mai) il Pd di Aversa ha aperto una nuova stagione. La dimostrazione plastica è visibile dalla manifestazione per la presentazione

della lista dei candidati al consiglio comunale, che si è tenuta sabato 21 aprile. Nella sezione di piazza Municipio, inondata di dirigenti e iscritti, si è ricominciato a respirare l’aria dell’unità. L’indicazione di Francesco Gatto a coordinatore del partito, decisa dal segretario provinciale Dario Abbate dopo le dimissioni di Mariano D’Amore, ha sortito gli effetti sperati. Il giovane, ma esperto, esponente dei democrat si è subito rimboccato le maniche per ridare linfa vitale a un partito affondato ormai da mesi nelle sabbie mobili di una lotta intestina che aveva fortemente danneggiato l’azione politica del Pd normanno.

 

Certo, è ancora prematuro parlare di ritrovata unità, come conferma la decisione di Celentano, dirigente vicino a D’Amore, di non accettare l’incarico, assegnatogli da Abbate, di far parte del nuovo coordinamento del partito capitanato da Gatto. Si tratta però delle ultime scosse di assestamento all’interno di una sezione destabilizzata per mesi da un terremoto che stava conducendo il Pd aversano verso l’autodistruzione. Il nuovo timoniere ha già dato una sterza e ha invertito la rotta.

Come dicevamo, dalla presentazione dei candidati democratici al consiglio comunale è emersa la vitalità politica che sembrava ormai definitivamente persa. La presenza dei vertici provinciali e del consigliere regionale Nicola Caputo è lì a dimostrare la vicinanza e il sostegno politico dell’intero gruppo dirigente casertano. Un segnale politico significativo, che sicuramente faciliterà l’ostico compito di Gatto. Ma l’onere di guidare il Pd normanno verso la “fase 2” ricade soprattutto sulle spalle del nuovo coordinatore.

Pur consapevole del gravoso lavoro che lo attende, il capogruppo consiliare uscente si è armato si volontà e impegno per assolvere al meglio al suo compito. Due le direttrici attorno alle quali si ruoterà la sua azione politica: da un lato, favorendo la partecipazione di tutti gli iscritti alla vita del partito; dall’altro, investendo sui giovani.

La strada che Gatto dovrà percorrere è scivoloso e disseminata da ostacoli. Non sarà facile riaccendere la voglia di fare politica in una platea di iscritti sempre più insofferente alle interminabili diatribe interne. Così come si presenta insidioso anche il tentativo di dare maggiore peso specifico alle nuove generazioni. Nel Pd, come ormai in tutti i partiti, spesso si fanno avanti “giovani-vecchi”, animati da mire carrieristiche e voglia di potere, più che dalla passione politica. Ma Gatto possiede gli ingredienti giusti per riportare il Partito democratico normanno ad essere un piatto politico appetibile, in grado di diventare il perno del centro sinistra, anche grazie al prezioso apporto di Caputo.

Riuscirà il nostro eroe compiere un’impresa che appare quasi impossibile? Staremo a vedere.

Mario De Michele

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