Riccardo Ventre risponde a Carlo Marino con una lettera, lo stesso mezzo usato da Marino nella giornata di ieri. Ecco il testo: Egregio avvocato leggo sulla stampa alcune considerazioni politiche di carattere generale, altre relative alla nostra Città ed in particolare ovviamente alla competizione elettorale che stiamo vivendo, altre di tipo religioso . Tutte queste cose le condivido pienamente e non solo le vado declamando da tanti anni quanto le ho poste e le pongo in essere quotidianamente , come credo tutti sanno nella mia azione politica, amministrativa e di vita. Queste considerazioni tuttavia che credo facciano parte del patrimonio comune di ogni benpensante , mostrano il loro grande limite e, se mi consente, uno scarso garbo quando in buona sostanza costituiscono il corollario e probabilmente volutamente l’occasione per fare un appello, mi consenta anche questo, di ampliamento di campagna acquisti già da tempo avviata. Lei è stato amministratore della nostra Città per molto tempo nel centrodestra e ad ha fatto anche politica; il muro al quale lei si riferisce probabilmente, anzi certamente, è storia, che anche lei ha contribuito a costruire. Non che sia peccato mortale e forse nemmeno veniale passare da uno schieramento ad un altro, come è avvenuto per alcuni città che dal centrodestra hanno aderito alla sua formazione, è tuttavia peccato cercare di captare benevolenza di elettori sulla base di questi passaggi. Il consenso, il voto, le lo sa bene, lo si conquista con i programmi, con le idee e se si è stati già amministratori, con ciò che si è fatto. Dire che il centrodestra si è frantumato e che non ha il candidato sindaco unitario, oltre ad essere una bugia, e le bugie non si dicono mai, specialmente se come lei ha affermato è un uomo di fede, è una cattiveria perché in questo modo si disorienta l’elettorato. Nel centrodestra Nazionale, come tutti sanno c’è una differente visione tra chi propone Bertolaso e chi propone la Meloni come sindaco di Roma. Se volessimo usare lo stesso metodo denigratorio che lei ha utilizzato sarebbe sufficiente riportare , appena qualche giorno fa, le parole adoperate dal Presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico Renzi nei confronti del Presidente della Regione Puglia e appartenente allo stesso partito suo e le risposte date da Emiliano a Renzi. Ma noi non le citiamo, perché intendiamo svolgere una campagna elettorale sui programmi, sulle cose da fare, sulla trasparenza, sul lavoro dei piccoli imprenditori, sul commercio, sull’autorevolezza dell’amministrazione e su tante altre cose che potrebbero rendere migliore la vita della nostra Città. La prego per tanto, avvocato Marino, confrontiamoci su questi temi, anche a costo di tediare i cittadini e lasciamo da parte le polemiche, perché con queste non si approda a nessun porto sicuro, dal momento che i latini erano soliti dire che colui che è aggredito non ha in mano la stadera per misurare la reazione all’aggressione ricevuta”.

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