Nello storico borgo di Casapozzano a Orta di Atella  l’attivissimo gruppo pentastellato, rappresentato in comune dal consigliere di opposizione Vincenzo Russo, ha organizzato un gazebo per la raccolta firme al fine di presentare in Assise una petizione popolare a favore dell’acqua pubblica. A margine dell’iniziativa è stata diffusa una nota informativa.
“L’acqua è un bene primario che deve tornare pubblico – esordiscono i grillini ortesi – senza finalità di lucro e la sua gestione deve essere partecipata dai cittadini. Con questo spirito il Movimento 5 Stelle Orta di Atella,  promuove una petizione popolare che presenterà al Consiglio Comunale a sostegno di una proposta di deliberazione di indirizzo politico che rappresenti le volontà sopra descritte, rispettando così la sovranità popolare referendaria. Sulla scia dell’azione di Governo riteniamo fondamentale che anche le comunità locali debbano fare la loro parte: è necessario intraprendere un percorso politico/amministrativo che garantisca non solo una gestione pubblica dell’acqua ma anche una fruizione equa, universale e sostenibile. Oggi finalmente – continuano – quella volontà è diventata un punto fondamentale del contratto di Governo che ha portato ad approvare in Parlamento la discussione d’urgenza di una proposta di legge, a prima firma Movimento 5 Stelle, riguardante le ‘disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque’ che porterà ad una ridefinizione il sistema di pianificazione e gestione dell’acqua e all’individuazione degli strumenti necessari per avviare un processo di cambiamento verso una gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato. Per questo motivo la frase ‘l’acqua deve tornare pubblica’ non rappresenta uno slogan ma una battaglia di civiltà che accompagna il Movimento 5 Stelle sin dalla nascita. Non a caso ne rappresenta la prima stella. Nel corso degli anni, tuttavia, i Governi che si sono succeduti hanno sempre disatteso la volontà popolare dimostrandosi più propensi a preservare gli interessi di pochi privati che a garantire un bene pubblico. Il 13 giugno del 2011, con un Referendum, 27 milioni d’italiani hanno affermato con forza che un bene comune come l’acqua, fondamentale per la nostra vita e per la sopravvivenza di tutto il Pianeta, doveva essere sottratto alla logica del profitto e alla corsa all’accaparramento. L’acqua è un ‘diritto umano universale e fondamentale’ e non un privilegio di pochi – la chiosa – Questo è il principio enunciato dall’Onu con una risoluzione del 28 luglio del 2010”.
La contrarietà alle privatizzazioni di servizi essenziali come quello idrico è da sempre uno dei cavalli di battaglia del M5S e sicuramente non arretreranno di un millimetro su questo fronte.

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