Quando è troppo è troppo! Ma non al Comune di Orta di Atella. Qui il sindaco Giuseppe Mozzillo continua ad elargire migliaia di euro a dirigenti e dipendenti comunali nonostante la maxi-inchiesta sull’assenteismo e i non impeccabili (per usare un eufemismo) servizi forniti ai cittadini dalla macchina amministrativa. Il più “fortunato” è Francesco Silvestre. Il vicesegretario del Comune è stato premiato con la modica cifra di 40mila euro per il suo duro(?) e instancabile(?) lavoro svolto quest’anno. Silvestre, che gode di uno stipendio annuo di circa 30mila euro, è stato ricoperto d’oro dal sindaco Mozzillo per la sua “posizione di responsabilità”. In effetti il braccio destro del segretario generale Carlo Clemente guida due aree cosiddette di “massima dimensione”: quella alle attività scolastiche e produttive e quella amministrativa-contabile. Dunque di cose da fare ne ha. Ma è lecito chiedersi, viste le cifre stellari, se basti ricoprire ruoli di responsabilità per intascare 80 milioni di vecchie lire in un anno oppure sia indispensabile valutare anche la “qualità” del lavoro. Per rinfrescarci la memoria ricordiamo alcune performance dirigenziali sfoderate da Silvestre nell’ultimo quinquennio. Da responsabile dell’area amministrativa-contabile ha istruito, firmato ed espresso parere favorevole a tutti i bilanci preventivi e consuntivi degli anni 2011-2012-2013. E proprio per la gestione finanziaria di quei tre anni la Corte dei conti ha rinviato a giudizio gli allora esponenti della maggioranza targata Brancaccio. E non solo. Nel maggio 2015 la commissione prefettizia ha dichiarato il dissesto finanziario dell’Ente, avallato dallo stesso Silvestre che, ripetiamo, ha sempre dato l’ok agli strumenti contabili della passata amministrazione.

Non ci sfiora l’idea di gettare la croce su Silvestre. La responsabilità politica di quelle scelte è fuori discussione. La colpa è degli amministratori dell’epoca, tra i quali peraltro spicca Mozzillo, allora vicesindaco. Sotto il profilo tecnico però il vicesegretario comunale ne esce piuttosto malconcio. E se, ad essere buoni, lo si vuole “assolvere” non è però pensabile premiarlo. Anche perché è responsabile indiretto pure della scandalosa vicenda dei dipendenti fannulloni. Tra le prerogative del capo del personale figurano quelle del controllo delle presenze e della timbratura dei cartellini. E visto che, stando alle accuse, si trattava di un “assenteismo sistematico” in cui sono coinvolti ben 80 dipendenti su 125 una domanda nasce spontanea: possibile che Silvestre non si sia mai accorto di nulla? Noi siamo in buona fede e siamo certi che tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa. Ma questo confermerebbe che non ha svolto al meglio il suo ruolo di responsabilità per il quale quest’anno lo ha premiato Mozzillo. Restando sul caso assenteismo c’è da segnalare che lo stesso Silvestre ha espresso parere favorevole ai decreti sindacali con i quali sono state assegnate le indennità di produttività ai dipendenti comunali, molti di loro sotto processo per truffa ai danni dello Stato e falso perché considerati dalla Procura assenteisti. Insomma, se è vero che Silvestre ha una grossa mole di lavoro da sbrigare è altrettanto lampante che in questi ultimi anni qualche errore (è umano, ci mancherebbe) lo abbia commesso. Ma diamo pure per scontato che il vicesegretario-pluridirigente sia stato perfetto. Infallibile. Un’altra domanda nasce spontanea: è opportuno che un Comune dissestato sborsi 40mila euro annui per l’indennità di funzione di un dipendente seppure oberato di lavoro? A proposito di opportunità politica e amministrativa. Forse non tutti sanno che gli assessori intascano l’indennità di carica piena nonostante il Comune sia in bancarotta. La legge prevede un decurtamento del 30% ma gli attuali esponenti dell’esecutivo per non perdere neanche un centesimo (per loro sarebbe stata una tragedia) hanno “sfruttato” una sentenza di Consiglio di Stato dello scorso 16 gennaio in base alla quale il taglio dello stipendio non colpisce gli amministratori che non hanno provocato il dissesto. Niente di illegittimo, certo. Ma sul piano politico gli assessori dovrebbero almeno provare un po’ di vergogna. Non sono disposti a fare neanche un minimo sacrificio mentre non si fanno scrupoli a tartassare i cittadini. Che bella schifezza.

Mario De Michele

 

 

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