CASERTA – Speranza per Caserta stigmatizza il comportamento dell’Amministrazione che inopinatamente ha lasciato chiuso il Parco Maria Carolina, non permettendo lo svolgimento della iniziativa organizzata dalla rete Reclaim – e regolarmente autorizzata dal Comune – la scorsa domenica, 19 febbraio, sul tema: Il Parco che vorrei. Tra l’altro la chiusura di uno spazio normalmente aperto alla cittadinanza è avvenuta senza alcun tipo di informazione, nemmeno un cartello a indicare se e quando il parco avrebbe riaperto, in evidente dispregio non solo dei promotori dell’iniziativa, ma della cittadinanza tutta alla quale l’Amministrazione ritiene di non dover fornire spiegazioni o motivazioni.

Evidentemente si è già scelta la strada della privatizzazione della gestione dei parchi pubblici e del poco verde attrezzato di Caserta. Per questo motivo è stata considerata minacciosa una manifestazione basata sulla volontà di riappropriarsi di beni comuni, lasciati colpevolmente abbandonati a se stessi. Ha spaventato il tentativo non solo di denuncia della svendita dei beni pubblici ma anche di offrire un possibile esempio nella gestione alternativa dei parchi e degli spazi pubblici della città. Le possibilità di cooperazione tra cittadini, movimenti, forze politiche, tutte accomunate dalla volontà di arrivare ad una gestione comune dei beni pubblici, prima che inizi la svendita al miglior offerente di ogni spazio della collettività, rappresentano un intralcio per chi considera la gestione della cosa cosa pubblica unicamente come una spartizione di risorse tra clientes affezionati ed evidentemente la risposta non può essere che una: chiudiamo gli spazi prima che qualcuno possa immaginare di utilizzarli al di fuori della logica del profitto. Speranza per Caserta porterà nelle sedi opportune la denuncia di quanto avvenuto, ed esprime la propria convinta solidarietà ai movimenti che hanno organizzato l’evento.

 

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