CASERTA – Sarà stato, sicuramente, un colpo di calore. Sarà stata una voluta provocazione come ha poi scritto sulla sua bacheca facebook ma il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, ha scritto una pagina poco edificante per la storia di Caserta che, da sempre, è città d’accoglienza e di integrazione con le sue decine di associazioni quotidianamente impegnate nell’integrazione degli immigrati.

Ecco il testo pubblicato dal primo cittadino: “Cosa dite se contribuiamo a rendere Piazza Cattaneo e Piazza Pitesti delle ” PIAZZE VIVE ” come avviene in tanti centri turistici in Italia ? Immagino spettacoli, manifestazioni ed aree adibite ad uso pubblico e privato da parte anche dei ristoranti, bar e gelaterie della zona con tavolini ecc. ovviamente nell’assoluto rispetto degli orari di chiusura e dei limiti delle emissioni acustiche. In questo modo potremmo finalmente cacciare vie le orde di extracomunitari che , organizzati dalle entita’ criminose in modo evidente, invadono le piazze nei fine settimana . Potremmo restituire Piazza Cattaneo in particolare e Piazza Pitesti ai casertani…”

Una proposta legittima per un’amministratore che deve porsi come obiettivo principale il rispetto delle regole e della convivenza civile da parte di tutti senza distinzione di razza, sesso e religione. Ma Del Gaudio scivola sull’utilizzo del termine “orda di extracomunitari”. Tralasciando sull’utilizzo di extracomunitari, chi scrive preferisce l’utilizzo del termine migranti, è proprio l’utilizzo di orda ad essere inaccettabile. Citando il dizionario per orda troviamo due significati: “schiera di nomadi predatori che avanzano per assalire un luogo: Esempio: l’orda dei barbari. 2) Insieme di persone scalmanate, branco rumoroso e violento: Esempio: un’orda di teppisti ha rovinato i vagoni del treno”.

Lasciamo ai lettori le valutazioni sul linguaggio utilizzato dal primo cittadino al quale facciamo una proposta: regolarizzare il mercatino. Un’area dove poter trovare prodotti etnici e quant’altro nel totale rispetto della convivenza civile. Infondo se quell’agglomerato di bancarelle si forma è perché ai casertani piace e poi, caro sindaco, non ha mica voglia di raddoppiare i problemi che la movida crea nel centro cittadino e contro i quali lei sta utilizzando il pugno di ferro.

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