CASTEL MORRONE – Si riaccende la polemica intorno al servizio di trasporto scolastico e dopo l’affondo, dei giorni scorsi, portato dalla minoranza consiliare, la compagine che amministra Castel Morrone risponde per le rime e certo non le manda a dire al gruppo antagonista, infatti, tramite un comunicato stampa diramato dal Palazzo di Piazza Bronzetti si afferma “non riusciamo a capire tutta questa acredine, la procedura è andata avanti con la massima trasparenza possibile, come stesso loro della minoranza avevano richiesto a gran voce, purtroppo nessuna ditta ha ritenuto presentare l’offerta, questo vuol dire che il servizio di trasporto non si farà, ma questo sicuramente non è imputabile ad una nostra negligenza, come invece si vuole far apparire ad ogni costo.

Un servizio – ribadiscono dal Comune – quello del trasporto scolastico che, contrariamente a quanto affermato dai nostri oppositori, non è ne obbligatorio e ne gratuito, questo lo sanno bene anche loro ma purtroppo non lo affermano mistificando in questo caso, come amano dire loro, la verità. Purtroppo è un periodo di profonda crisi economica – affermano dall’Ente Municipale morronese – è quello che era possibile fare nel passato, anche recente, adesso non è più possibile fare, i costi devono obbligatoriamente essere ridotti e questo i nostri oppositori lo sanno bene ma fanno finta artatamente di ignorarlo e cosa ancor più grave di farlo sapere” Alla fine la maggioranza chiude la nota stampa con una affermazione ed una riflessione ironica affermando “anche a noi è parsa strana la non presentazione di alcuna offerta, anche perché siamo venuti a conoscenza che un consigliere di minoranza, ha contattato di persona una ditta regolarmente iscritta all’Albo Regionale sollecitandola a presentare l’offerta, che però alla fine, nonostante lo zelante impegno da parte del consigliere comunale, non è arrivata. Anche in questo caso il gruppo di minoranza, al contrario di quanto sta facendo dal suo insediamento l’organo di governo, non solo ha preso ancora una volta in giro i cittadini morronesi ma come al suo solito è dovuta tornare a casa con le pive nel sacco, confermando cosi la saga dei pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati.”

 

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