Batte un altro record il sindaco Andrea Sagliocco. Il motto “non c’è due senza tre” non vale per il Comune di Trentola Ducenta. Stamattina infatti in poco più di un mese c’è stata un’altra incursione, la quarta, dei carabinieri negli uffici del municipio. I militari dell’Arma hanno acquisito documentazione nei settori Protocollo e Suap (Sportello unico per le attività produttive). La nuova sgradita (per gli amministratori) visita degli uomini della Benemerita si inserisce nel filone giudiziario venuto alla luce lo scorso 29 gennaio. I carabinieri eseguirono un decreto di perquisizione e sequestro presso uffici e abitazioni di quattro persone indagate a vario titolo per abuso d’ufficio, concussione e favoreggiamento personale. Nel mirino della magistratura sono finiti il sindaco Sagliocco, l’avvocato Saverio Griffo, il dipendente dell’Utc Agostino Fabozzi e il poliziotto Giuseppe Melucci.

Al centro dell’inchiesta c’è la presunta richiesta attribuita a Sagliocco e Griffo di costringere un imprenditore “a promettere indebitamente loro denaro o altra utilità e comunque a mettersi a loro disposizione” relativamente ad alcuni lavori per un complesso edilizio a Trentola Ducenta.

Mentre il ciclone giudiziario sta travolgendo l’amministrazione comunale il primo cittadino continua a ripetere come un mantra “tutto a tempo debito”. Gli crediamo. È l’unica volta che dice la verità. Infatti di debiti politici in campagna elettorale ne ha accumulati a carriole. Non si spiega altrimenti perché dopo circa 8 mesi dall’insediamento Sagliocco già sia costretto a rimettere mano alla giunta. Su alcune testate al suo servizio (perciò è sorpreso che ci sia anche un’informazione libera) elenca i risultati mirabolanti raggiunti dalla sua squadra di governo, nel contempo da giorni sta cercando l’intesa in maggioranza per nominare il nuovo esecutivo. Il sindaco ha stravolto un altro detto: “squadra che vince non si cambia”.

In questo caso gli diamo ragione. Il suo attuale team è tutt’altro che vincente. Anzi ha messo in fila solo disastri. E ha prodotto atti sui quali la scia dei sospetti è lunga quanto la Muraglia cinese. In pole position per una poltrona da assessore c’è Elena Severino. È un nome di qualità, su questo non c’è alcun dubbio e sarebbe ingiusto dire il contrario. Ma c’è un “ma” grosso come gli ipermercati non in regola fatti aprire dal Comune (vedasi il Decò). La Severino, ripetiamo professionista competente e capace, è la nipote di Sergio Sergi, per un decennio responsabile dell’ufficio tecnico di Trentola Ducenta, indagato indovinate in quale inchiesta? Quella sul centro commerciale Jambo.

Per carità le colpe degli zii non devono ricadere sulle nipoti ma visto che Sagliocco continua a blaterare di discontinuità ci saremmo aspettati dal legalitario di balconata un taglio netto col passato anche da un punto di vista parentale con chi è stato coinvolto in un’inchiesta così delicata come quella del Jambo in cui la camorra l’avrebbe fatta da padrona. O no? Sarà un caso, nutriamo molti dubbi, ma tra i papabili nuovi assessori figura Arcangelo D’Alessio. Cognome illustre o famigerato. È il nipote di Luciano D’Alessio, arrestato per camorra. E menomale che sul balcone del Municipio c’era lo striscione “La camorra qui non è la benvenuta”. Tra gli assessori in pectore ci sarebbero anche la moglie di Gianluca Cioffi, l’architetto estensore del Puc di Trentola Ducenta, e Gessica Pisanelli, figlia di Francesco Pisanelli, politico noto per la sua scaltrezza.

Beh, se questa è discontinuità, il primo cittadino dovrebbe riservare un posto nella nuova giunta anche per l’ex sindaco Nicola Pagano. Il tragitto per giungere al Jambo si accorcerebbe sensibilmente. Ma forse Sagliocco è fedele al suo motto “tutto a tempo debito”

Mario De Michele

(continua…)

P.S. Prossimamente serviremo nel piatto dei nostri lettori il Pesce. Verde. Come il colore dei soldi.

 

 

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