teatro comunale di Caserta gremito per il comizio di Matteo Renzi a sostegno del SI al Referendum Costituzionale. Un teatro blindato con controlli al metal detector ha accolto il premier che dimostra subito di essere in gran forma. Fare guascone, battute, scherza e interagisce con il pubblico. Non le manda a dire a De Mita, D’Alema , Salvini, I 5 Stelle. Su cosa possono essere mai d’accordo Vendola e La Russa?,  dice citando altre contrapposizione tra esponenti di sinistra e destra. E Renzi era partito subito schierando le slide sui mille giorni di governo sottolineando la ripresa dell’economia ‘che non basta’  e perciò serve il si al referendum. È un premier che scherza con a sala: ‘non fischiate,  non dite fuori,  fuori. Dobbiamo essere zen’. Coglie poi l’occasione per punzecchiare De Luca.  Il governatore arriva in ritardo e Renzi dal palco: ti perdoniamo l’importante è che non stessi facendo dichiarazioni pubbliche. Non sono poi mancate le stoccata all’Europa ‘che non può costruire muri’. Renzi ha ha anche sfoderato l’arma del garantismo a giorni alterni dei 5 Stelle,  salutando la presenza in prima fila del consigliere regionale Stefano Graziano. “Se indagano loro vige la presunzione di innocenza se indagano te sei un pericolo pubblico e non devi entrare in aula”. Le parole di Renzi su Graziano sono accolte da un applauso scrosciante.  Poi giù come un  razzo parlando nel merito della riforma attaccando subito il Bicameralismo paritario che ‘ nemmeno Dc e Pci volevano’, poi chiede alla sala ‘trovatemi qualcuno che difende il Cnel’. Renzi ha sottolineato di aver iniziato a cancellare la terra dei fuochi  per farla tornare ad essere la terra dei cuochi ‘abbiamo perciò iniziato a trasferire le ecoballe’. Il premier mostra il quesito e dice ‘ dobbiamo dire si pensando al futuro,  per i nostri figli perché altrimenti non  si farà niente per i prossimi trenta anni. Non mi preoccupano i mercati finanziari ma quello che si dirà nei mercati rionali ‘. Sulla scuola: ‘abbiamo messo i soldi ma siamo riusciti riusciti a far arrabbiare tutti.  Non era facile e metteremo di nuovo le mani nella scuola’. Rilancia anche l’impegno sui beni culturali sottolinea che ‘Pompei non fa più notizia per i crolli ma per il numero di visitatori’ “i prossimi quindici giorni ci giochiamo il futuro,  mettiamo in moto il meccanismo del porta a porta.  Se vince il si questo paese trova una dimensione di futuro.  viva l’Italia,  viva Caserta”.

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