«La guerra la decideranno le armi», è questo il commento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in merito alla guerra in Ucraina e aggiunge che «C’è un popolo massacrato ma sembra che non interessi a nessuno». Il governatore ricorda poi la visita di Sergio Mattarella ad Acerra lo scorso 25 aprile: «Il 25 aprile abbiamo festeggiato in Campania alla presenza del Presidente della Reubblica Mattarella, voglio rinnovare il mio ringraziamento e saluto al Presidente che ha voluto ricordare ad cerra una strage dimenticata dei nostri concittadini per mano dei tedeschi. È stata un’occasione per ricordare che al Sud abbiamo avuto opere di resistenza e di strage per i nazisti, a cominciare dalla quattro giornate di Napoli». «Era il minimo mantenere la mascherina fino a metà giugno. I dati di oggi – aggiunge De Luca – devono farci preoccupare: ogni giorno abbiamo tra i 60mila e gli 80mila positivi che sono molti di più di quelli dello scorso anno, anche se sono molti asintomatici. Il Covid lo scorso anno faceva molte più vittime, tuttavia avere ancora tanti positivi ci deve ricordare che il virus non è stato cancellato. Un dato che deve preoccuparci è la Cina che come sempre anticipa un po’ quello che succederà nel mondo. In Cina emergono nuove varianti aggressive che possono riaccendere i focolai: dobbiamo avere prudenza e avere speranza in nuovi vaccini. In Campania manterremo la mascherina anche dopo metà giugno, valuteremo poi la situazione a fine settembre, inizio ottobre. Stiamo inoltre lavorando a un centro antidiabete, come sempre serve personale».

Sul primo maggio «Ci avviamo come Regione con la stabilizzazione degli ex dipendenti Ctp, società fallita, che sono stati assorbiti da Air Campania e da Eav. Non è stata una scelta banale, faremo circa 70 prepensionamenti e i conti devono essere in ordine. Metteremo in servizio 25 autobus nuovi e investiremo 25 milioni di euro per acquistare altri 20 autobus per garatire i trasporti in provincia di Napoli e Caserta». Ritornando sull’Ucraina, «La Russia ha chiuso il gas a Polonia e Bulgaria, credo. Avremo una riduzione del Pil sostanziale. Dobbiamo prepararci a una crisi già a fine 2022. Mi auguro che non ci siano stop alle forniture di gas in Italia. Bisogna difendere gli interessi del nostro Paese. Dall’Italia sento dichiarazioni pubblichi oltranziste, sembra che siamo il Paese più oltranzista d’Europa. Peggio di noi c’è solo Johnson, lo squinternato presidente del Consiglio inglese che a 60 anni non ha ancora scoperto l’esistenza del barbiere».

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