Cinque giorni dopo il tonfo di Empoli, torna a parlare Luciano Spalletti. Domani la sfida del suo Napoli contro il Sassuolo, l’occasione per rialzare la testa dopo la sconfitta con i toscani che ha fatto sfumare definitivamente lo scudetto. Una vittoria contro i neroverdi di Dionisi servirebbe a certificare la Champions League, ormai ultimo obiettivo della stagione per gli azzurri che rincorrono l’Europa che conta dopo due anni di assenza. Una settimana diversa per Dries Mertens e la squadra l’ultima vissuta dal Napoli. Dopo la sconfitta di Empoli, infatti, il patron De Laurentiis è arrivato al Konami Center di Castel Volturno e ha vissuto in prima persona il lavoro del gruppo di Spalletti. «Le certezze di questa settimana le ha tracciate De Laurentiis. Ha mostrato tutta la sua sensibilità per rimettere insieme il corpo del Napoli e tornare a quelli che eravamo a inizio stagione. È stato sempre presente agli allenamenti, questo dà stimoli al gruppo e secondo me è stata la cosa giusta. Ha parlato con tutti a cena, si è reso conto del momento attuale. Si riparte dal gruppo compatto, forte, unito che vuole raggiungere la Champions. Del futuro non abbiamo parlato con la dirigenza. Siamo tutti concentrati sulle prossime quattro partite soprattutto dopo quello che ci è successo a Empoli. Anche a De Laurentiis interessava guardare al finale di stagione. Ho un altro anno di contratto e voglio restare sulla panchina del Napoli. Mi sento benissimo in questa città e in questo ruolo» ha detto l’allenatore azzurro. «Non sono contento del risultato e dell’atteggiamento della squadra a Empoli. Ma così come non sono contenti i calciatori e non è contenta la società. Avevamo creato una chance importante e non siamo stati bravi a sfruttarla. Ci dispiace, ma se si guarda tutta la stagione il nostro obiettivo lo abbiamo ancora alla portata, a quattro gare dalla fine. Siamo tranquilli perché sappiamo di aver fatto bene il nostro lavoro». «Mi aspetto ora che la squadra abbia una reazione in campo, anche se nell’analisi di Empoli ci sono anche cose fatte bene. Quei 10 minuti ci costano molto, ci siamo allungati, abbiamo sbagliato cose che non possiamo sbagliare. Le abbiamo analizzate per provare a non ripeterle. Abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere, ma ora vogliamo battere il Sassuolo. Ci siamo ingolositi perché la squadra aveva fatto vedere un calcio fantastico, reazioni importanti dopo una sconfitta e volevamo spingere insieme alla squadra per lottare con le capolista. Ma abbiamo perso punti per strada importanti, dobbiamo accettare la realtà del campo senza però farci prendere dalla delusione. Siamo nelle zone di alta classifica dalla prima partita, riuscendo a mettere alle spalle tre o quattro squadre di livello».

«Ci spiace non aver lottato fino all’ultima partita per lo scudetto, per noi e per i tifosi. Erano in 4mila a Empoli. Mertens-Osimhen insieme mi sono piaciuti, hanno fatto buone giocate, sono sicuramente problematici per gli avversari. Anche io tifo per Mertens, ma sono l’allenatore e devo pensare all’equilibrio della squadra. Possono sempre giocare insieme. Ma domani sarà una partita scomoda: il Sassuolo sa giocare bene, se avranno loro il possesso diventerà complicato per noi». «Domani ci saranno 20mila tifosi, non è vera la prevendita flop. È difficile non essere innamorato di Napoli, ci sono tifosi dispiaciuti ma restano fedeli alla nostra maglia. Corriamo meno degli avversari? Può sembrare così a chi ci osserva da fuori, ma non è così. È un nostro atteggiamento tattico, siamo molto offensivi e questo può metterci in difficoltà. Ci piace attaccare, fare la partita, prendiamo tante ripartenze e può sembrare che siamo in difficoltà. Ma i nostri dati dicono altro». «Meret sta come tutti quelli che fanno un errore. Ho sbagliato anche io a chiedergli di giocarla con i piedi quando lui vorrebbe buttarla via, qualche compagno di squadra poteva aiutarlo, siamo tutti coinvolti. Il portiere per me deve iniziare l’azione, ormai è una regola ovunque ed è una cosa che si allena». «Vincere il prossimo anno? Per ora dobbiamo concentrarci sul nostro obiettivo, che è la Champions. Quando eravamo primi potevamo parlare d’altro, ma adesso ci concentriamo sul Sassuolo, una avversaria difficilissima se non avremo un comportamento corretto. È la nostra occasione per entrare nel più bel torneo del mondo» ha concluso Spalletti.

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