«La guerra alle porte d’Europa rischia di incidere pesantemente sui portafogli delle famiglie e delle imprese. Ma in questo momento il valore da difendere è l’unità dell’Occidente e dell’Europa». Lo ha detto il ministro del Sud e della coesione, Mara Carfagna a margine di un evento sugli Stati generali del Mediterraneo a Napoli. Carfagna ha sottolineato: «la capacità dell’Europa di sostenere l’Ucraina a difendersi in un conflitto armato come quello che la Russia ha scatenato per invadere il Paese». «Non parlerei di distacco di alcuni governi di regioni settentrionali dal Sud Italia. Ne leggo in questi giorni – continua il ministro – una polemica molto costruita. Io lavoro molto con i governatori del nord e riscontro ormai una consapevolezza che si consolida che un Sud che cresce non è più zavorra ma accende i suoi motori per girare a pieno regime. È un interesse non solo di venti milioni di cittadini meridionali ma del Paese intero». Carfagna sottolinea che «io non sono solo ministro del Sud ma anche della coesione territoriale, che mi impone di occuparmi di quei territori disagiati che rischiano di restare indietro, isolamento e marginalità, e parlo anche di molti territori del Nord. Lavoro bene con i governatori e molti sindaci del centronord, quindi direi che la polemica è un pò costruita e enfatizzata». «Io sono la prima a essere preoccupata che il 40% resti solo sulla carta. Aver preteso e ottenuto che il 40% del pnrr andasse al Sud è stata una straordinaria vittoria ma questo comporta una assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni che devono garantire, disponendo bandi che possano consentire davvero l’allocazione». Carfagna ha sottolineato la necessità che le regioni del Sud «investano – ha detto – il 40% del pnrr e questo comporta anche una assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni territoriali. Sappiamo bene che molte di queste si trovano in affanno, in difficoltà anche per taglio del personale che abbiamo avuto negli ultimi anni. Ci sono tanti strumenti per potenziare la loro capacità amministrativa e progettuale, se poi dovessero esservi ancora problemi siamo pronti a intervenire in qualunque momento, perché l’obiettivo che dobbiamo portare avanti e che non un euro del pnrr vada sprecato, perché quei soldi servono a compiere un pezzo della storia, cioè ridurre il divario tra nord e sud del Paese».

Su infrastrutture e trasporti per il Sud, Carfagna ha sottolineato che «con il ministro Giovannini – ha detto – abbiamo lavorato benissimo, ha avuto una grande sensibilità nei confronti del sud e condivide la necessità che l’obiettivo è di ridurre i divari territoriali. Insieme abbiamo così ottenuto non solo che il 55% della missione destinata alle infrastrutture per la mobilità sostenibile fosse stanziata per il Mezzogiorno ma non più tardi di un mese fa è stata varata una importante delibera che ha stanziato 6 miliardi e 300 milioni di euro di fondi nazionali per la coesione per interventi aggiuntivi e complementari con il pnrr. Interventi che serviranno ad aprire centinaia di cantieri in tutta Italia per strade, ferrovie e reti idriche, quindi in Campania oltre un miliardo e 700 milioni di euro».

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