Dopo le dichiarazioni rese ieri dai revisori contabili della Margherita, i pm della Procura di Roma hanno delegato la Guardia di Finanza ad acquisire la documentazione contabile del partito nell’ambito dell’indagine sul senatore Luigi Lusi, ex tesoriere del partito, espulso dal Pd.

Lusi è indagato per appropriazione indebita in relazione all’ammanco di 13 milioni di euro dai fondi 3 del movimento. Mentre le fiamme gialle entravano in azione, Luigi Lusi è stato ricevuto dal presidente del Senato, Renato Schifani, a cui ha rassegnato le dimissioni irrevocabili da componente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Offerta dell’ex tesoriere ai legali della Margherita: darebbe in pegno le quote della società TTT, proprietaria dell’appartamento di via Monserrato, a Roma, e la villa di Genzano. “Ho fatto un patto con i magistrati per non dire nulla. So di uscirne a pezzi e che i tempi mediatici mi ammazzano, ma io voglio rispettare questo patto”. Lo stato d’animo di Lusi è raccolto da un cronista dell’Agi. “Provo un grande fastidio – afferma l’ex tesoriere della Margherita – per il fatto che mi vengano attribuite delle frasi e delle cose che non ho mai detto o mai fatto. Io non ho ammesso nulla, non ho detto nulla. Voglio aspettare che emerga la verità”. Lusi ripete di essersi assunto le sue responsabilità, “come deve fare un tesoriere. Ora – fa intendere – tocca ad altri”. L’offerta è stata presentata dal difensore di Lusi al procuratore aggiunto Alberto Caperna che, titolare dell’inchiesta insieme al pm Stefano Pesci, ha affidato la specifica delega investigativa alle fiamme gialle del generale Virgilio Pomponi per acquisire i registri contabili della Margherita. La richiesta di ottenere “elementi di acquisizione” è stata inoltrata direttamente alla sede centrale del partito a Roma. “L’accertamento è dovuto alla ricerca di quanto movimentato da Lusi”, si sottolinea dalla Procura. La documentazione contabile che i finanzieri intendono acquisire è relativa al periodo in cui Lusi era responsabile dei conti della Margherita. A orientare il lavoro degli inquirenti, come detto, le dichiarazioni dei commercialisti Giovanni Castellani, Mauro Cicchelli e Gaetano Troina, che ai pm della Procura di Roma hanno raccontato di aver riscontrato “artifici contabili a partire dal 2007”. I tre hanno spiegato ai pm che da un nuovo e più approfondito esame della movimentazione delle uscite sono apparse “spese camuffate” che dalla sola lettura dei rendiconti non era possibile accertare. I finanzieri bloccati al Senato. Ma in queste ore fanno discutere le modalità con cui i finanzieri hanno cercato di reperire la documentazione della Margherita: presentandosi presso la sede della Bnl al Senato, dove sono state bloccati dalla vigilanza perché privi dell’autorizzazione della presidenza di Palazzo Madama per accedere agli ambienti, protetti dalle guarentigie parlamentari.

 

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