I giudici del tribunale di Milano hanno respinto la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi, imputato a Milano per il caso Ruby, di sospendere il processo fino al prossimo 15 febbraio in attesa della decisione della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.

I giudici del tribunale di Milano hanno dichiarato inoltre irrilevante e “manifestatamente” infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dalle difese del premier, in relazione agli articoli del codice di procedura penale, in cui si prevede l’obbligatorietà della sospensione del processo qualora sia un giudice a sollevare il conflitto di attribuzione. Ora la parola è passata al pm Ilda Boccassini per la richiesta prove. GUP, A PROCESSO FEDE, MINETTI E MORA – Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora sono stati rinviati a giudizio per il caso Ruby. Lo ha deciso il gup di Milano Maria Grazia Domanico. Tutti e tre sono accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. E’ stato fissato tra un mese e mezzo circa, per il 21 novembre, davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Milano, il processo al direttore del Tg4 Emilio Fede, alla consigliere regionale Nicole Minetti e all’agente dei vip Lele Mora. La difesa di Silvio Berlusconi, imputato a Milano per il caso Ruby, ha chiesto ai giudici di sospendere il processo in attesa del giudizio della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. L’avvocato Piero Longo, uno dei due difensori di Silvio Berlusconi, ha illustrato al tribunale la richiesta di sospendere il processo in quanto è pendente davanti alla Corte Costituzionale il conflitto tra la Camera dei deputati, i pm e il gip di Milano in relazione “alla ministerialità del fatto oggetto del capo di inputazione”. Il premier è accusato di concussione e prostituzione minorile. Secondo la difesa ad indagare il Presidente del consiglio è competente il Tribunale dei ministri. Inoltre – ha spiegato il difensore di Berlusconi – non c’é urgenza nel celebrare il processo perché non ci sono imputati detenuti e testimoni molto anziani. Longo ha infine ricordato che la stessa quarta sezione penale (altri giudici) avesse sospeso il processo per la vicenda Abu Omar quando era stato sollevato il conflitto di competenza. DIFESA FEDE, TRASCRIVERE TUTTE LE TELEFONATE – La difesa di Emilio Fede nell’udienza preliminare sul caso Ruby ha chiesto che vengano trascritte tutte le telefonate, anche quelle che non sono mai state trascritte come alcune intercettazioni che riguardano Silvio Berlusconi e un altro parlamentare. I pm si sono opposti a garanzie delle prerogative dei parlamentari. Gli avvocati Nadia Alecci e Gaetano Pecorella, che difendono il direttore del Tg4, imputato per induzione e favoreggiamento della prostituzione assieme a Nicole Minetti e Lele Mora, hanno chiesto al Gup che vengano trascritte tutte le telefonate intercettate nel procedimento per poter avere accesso a tutti gli ‘ascolti’ effettuati dalla Procura. Tra le telefonate che non sono mai state trascritte, ce ne sono alcune che riguardano anche il presidente del Consiglio e l’europarlamentare Licia Ronzulli. Il Pm, Antonio Sangermano, e il Procuratore Aggiunto, Pietro Forno, si sono opposti alla richiesta della difesa, spiegando che vanno garantite le prerogative dei parlamentari e per questo le intercettazioni non erano mai state trascritte e utilizzate. Negli atti, infatti, sono state trascritte solo quattro telefonate che riguardano Berlusconi e alcune ragazze, perché, secondo la Procura, era necessario per chiedere la proroga delle intercettazioni a carico degli altri indagati. Inoltre, da quanto si è saputo nell’udienza a porte chiuse, i difensori hanno chiesto che non vengano trascritte per un eventuale processo le telefonate che riguardano rapporti patrimoniali tra Fede e Mora, mentre i Pm le considerano rilevanti per sostenere l’accusa. Ora il giudice Maria Grazia Domanico, è in camera di consiglio per decidere sulle questioni poste sulle intercettazioni. Poi proseguirà l’udienza preliminare ed è probabile che il giudice riesca a decidere oggi sul rinvio a giudizio o meno. GUP, NO A TRASCRIZIONE TELEFONATE PREMIER – Il Gup di Milano ha bocciato la richiesta della difesa di Emilio Fede, imputato nel caso Ruby, di trascrivere tutte le telefonate comprese quelle mai trascritte che riguardano Silvio Berlusconi e altre che riguardano l’europarlamentare Licia Ronzulli. Il giudice ha accolto la linea dei pm i quali, riguardo alle intercettazioni di Berlusconi e alle altre dell’eurodeputato Ronzulli, avevano invocato le prerogative a tutela dei parlamentari e chiesto che non venissero trascritte. Restano dunque, tra le telefonate che il perito dovrà trascrivere in vista di un eventuale processo, solo quattro che riguardano il premier ed alcune ragazze, che erano già state trascritte in passato. Il gup poi ha accolto tutte le richieste della Procura che ha indicato le telefonate da trascrivere e ha respinto alcune richieste di opposizione delle difese. IMANE FABIL, MI RITENGO PARTE OFFESA – ”Sono qui perche’ mi ritengo parte offesa e per guardare in faccia chi mi ha dato della bugiarda”. Cosi’ Imane Fabil, modella marocchina di 27 anni, che avrebbe partecipato alle serate ad Arcore, ha spiegato ai cronisti il perche’ della sua presenza stamani al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano per l’udienza preliminare a carico di Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora per il caso Ruby. In tribunale sono presenti anche le due ex miss Ambra Battilana e Chiara Danese, parti civili nel procedimento. Come ha spiegato il legale della modella marocchina, l’avvocato Danila De Domenico, la ragazza si costituira’ infatti parte civile nel caso di un rinvio a giudizio dei tre imputati. La modella, lo scorso 9 agosto, era stata sentita in Procura, dopo essersi presentata spontaneamente, per raccontare i presunti festini a luci rosse nella villa di Silvio Berlusconi. La ragazza e’ diventata una delle sette testimoni-chiave dell’accusa, Ruby compresa, perche’ ha spiegato agli inquirenti che quelle serate non erano affatto delle cene conviviali come sostenuto dalla difesa del premier. La marocchina, nel suo verbale, ha parlato anche di alcuni racconti che gli avrebbe fatto Emilio Fede riguardo ad una ragazza montenegrina, Katerina Knezevic, che sostiene di essere la ”fidanzata” di Berlusconi. La stessa Fabil oggi ha spiegato di aver presentato querela contro Emilio Fede, che ha negato la ricostruzione della ragazza. ”Sono qua per guardare in faccia chi mi ha dato della bugiarda”, ha aggiunto la modella.

 

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