L’Italia finisce sotto la sorveglianza del Fondo Monetario Internazionale. Dopo quella ”rafforzata” dell’Europa. Il G20 di Cannes si chiude dunque con l’Italia ‘protagonista’, forse suo malgrado, e nonostante il caso-Grecia. Dalle istituzioni europee fino ai leader dei grandi Paesi e’ una corsa a chiarire

che l’Italia non e’ stata messa all’angolo, che non e’ nella situazione del Paese ellenico e che il monitoraggio e’ stata una richiesta dello stesso governo italiano. Fatto sta che ogni tre mesi gli ispettori Fmi andranno a Roma per controllare il rispetto degli impegni assunti sul fronte dei conti pubblici e sulla messa in atto delle annunciate riforme strutturali. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Bari, lancia un appello affinche’ ci sia uno scatto ”di orgoglio e la volonta’ di recupero”. Il premier Silvio Berlusconi dice invece che la situazione ”non preoccupa” e che ”entro fine mese” partira’ l’attuazione delle riforme contenute nell’emendamento alla legge di stabilita’. Annuncia poi un disegno di legge per la crescita e altre misure, ”anche con decreti”, successivamente. I negoziati sulla ipotesi del monitoraggio erano partiti da ieri ma ancora stamattina il governo smentiva l’ipotesi. Poi la richiesta, ”di sua iniziativa”, come annuncia per primo ufficialmente il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso. Ma e’ evidente che nelle riunioni che si sono succedute, la pressione di Francia e Germania, con il supporto degli Stati Uniti, forse e’ stata piu’ che una ‘moral suasion’. Berlusconi sottolinea che non comportera’ ”nessuna limitazione” e che sara’ ”una certificazione esterna”. Anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ritiene la sorveglianza del Fondo ”utile per rendere piu’ chiari gli impegni dell’Italia”. Sulla necessita’ di risorse invece il governo italiano non ha dubbi. L’attacco dei mercati e’ ”una moda passeggera” e ”l’Italia e’ un Paese dove non si sente la crisi”, assicura Berlusconi, che fa notare: ”I ristoranti sono pieni e la vita che si fa e’ quella di un Paese benestante”. Nessuna necessita’ dunque di risorse nel dal Fondo monetario ne dall’Efsf, il fondo europeo salva-stati europeo. Giallo pero’ sulla trattativa Italia-Fmi. Se il premier riferisce che ”il Fondo monetario ci aveva offerto dei fondi che noi abbiamo rifiutato”, Christine Lagarde replica che il Fondo non ha affatto offerto linee di credito all’Italia. Il vero spettro per l’Italia, visto che sui fondamentali dell’economia nessuno esprime riserve, e’ la crisi di credibilita’. Il presidente Napolitano non lo nasconde: ”Parliamoci chiaro, nei confronti dell’Italia e’ insorta in Europa, e non solo, una grave crisi di fiducia”.

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