Sulla riforma del mercato del lavoro e’ tensione tra i partiti di maggioranza che, con l’approssimarsi dell’arrivo del disegno di legge ‘salvo modifiche’ in Parlamento, vedono allargarsi le distanze tra le rispettive posizioni. Un clima tanto teso da fare evocare a Mario Monti lo spettro delle urne: “Se il Paese non e’ pronto per quello che riteniamo un buon lavoro, non chiederemo di continuare”, ha detto il presidente del consiglio in visita a Seul.

Tra Pd e Pdl e’ chiamato a mediare Pier Ferdinando Casini che ieri, durante un evento organizzato da ‘Roma Incontra’, e’ tornato a richiamare “forze politiche e forze sociali al senso di responsabilita’” perche’, ha spiegato, “l’emergenza nel Paese e’ tutt’altro che finita”. Oggi e’ previsto un vertice tra Alfano, Casini e Bersani. Sul tavolo il tema della riforma del lavoro sara’ portato come ‘fuori sacco’ accanto alla questione delle riforme istituzionali e della legge elettorale. Il Pdl gioca il ruolo dell’oltranzista, manifestando aperto malcontento per il veicolo normativo scelto dal governo, ma anche per i contenuti: il partito di via dell’Umilta’ avrebbe preferito, infatti, un testo molto piu’ “coraggioso” sul piano della flessibilita’ in uscita, ma soprattutto sperava in un decreto legge o una legge delega che consentisse di approvare il provvedimento in tempi molto piu’ stretti rispetto a quelli pronosticati anche dal Presidente del Senato renato Schifani. Passando ai democratici, reduci dal direttivo riunito ieri, le posizioni sembrano essere meno critiche rispetto al governo di quanto non lo fossero prima del varo del ddl in consiglio dei ministri. Il provvedimento viene giudicato sostanzialmente positivo, pur con due ‘riserve’ riguardanti articolo 18 e precari. Il capogruppo democratico alla camera, Dario Franceschini, assicura comunque che, qualora il ddl dovesse arrivare alla Camera, il Pd si impegna a farlo approvare entro 30 giorni. “Abbiamo interesse ad approvare la riforma del mercato del lavoro e correggerla, ma non c’e’ traccia di atteggiamenti dilatori”, ha spiegato Franceschini ai cronisti. “Siamo pronti a garantire, se il provvedimento giungera’ alla Camera, l’approvazione entro 30 giorni dal suo arrivo”.

 

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