Sulla Tav il governo ribadisce la sua fermezza. Dal Viminale, al termine di una riunione del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri con le autorità locali e i vertici della polizia, si fa sapere che “qualsiasi possibilità di dialogo è subordinata alla cessazione di ogni forma di intimidazione, sopruso e violenza e all’isolamento di chi,

individualmente o collettivamente, vi ricorra”. La protesta intanto continua e dalla Valsusa si estende a varie città in tutta la penisola. La posizione del governo. “La legalità è un valore primario per ogni società libera e per il suo rispetto le forze dell’ordine agiranno con la determinazione, l’equilibrio e la responsabilità di cui hanno dato ampia prova anche in questi mesi”, viene ribadito in un comunicato congiunto dopo il vertice a cui hanno preso parte anche il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il sindaco di Torino, Piero Fassino, il capo della polizia, Antonio Manganelli e il comandante generale dell’arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli. “Il tracciato e le modalità dell’investimento – ricorda il Viminale – sono stati in questi anni ampiamente ridefiniti dall’Osservatorio Tav proprio per tenere conto delle istanze delle comunità locali, essendo anche già stati individuati gli investimenti a beneficio dei comuni per il riassetto idrogeologico e per lo sviluppo della Valle”. “Le porte del dialogo – si sottolinea – sono sempre aperte purché la finalità sia l’individuazione delle migliori soluzioni per la realizzazione dell’opera e non il suo annullamento”. “E’ responsabilità di chi ha incarichi istituzionali, a partire dai sindaci – aggiunge la nota – operare perché leggi e regole della nostra convivenza civile siano rispettate”.

 

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