È il primo candidato sindaco annunciato ufficialmente. Sarà anche il più votato alle elezioni comunali di Gricignano? Sicuramente ci sperano sia lui che la sua coalizione composta da Progetto Gricignano e Gricignano in Movimento. Abbiamo posto una serie di domande a Gianluca Di Luise, consigliere comunale uscente e apprezzato commercialista. Ah, altra nota da segnalare e di non poco conto: persona perbene e onesta. Come sempre cortese, l’aspirante primo cittadino ci ha risposto volentieri. E non si è sottratto alle sollecitazioni più scomode come il rapporto con Vincenzo Santagata oppure l’eventuale allargamento dello schieramento: “Siamo aperti al dialogo a patto che…”.

La prima domanda è d’obbligo: perché ha deciso di candidarsi a sindaco?
“La decisione è il frutto del mio percorso politico che prende inizio dalla prima candidatura avvenuta nell’ormai lontano 2012 in cui, appena trentenne, proposi una lista del tutto alternativa rispetto al sistema che dominava da oltre 30 anni la scena politica Gricignanese; ciò rappresentò un vero e proprio punto di svolta politico in termini di innovazione e opportunità partecipativa della cittadinanza che fino ad allora aveva solamente accettato passivamente le proposte e le decisioni di quei pochi soliti. Quell’esperienza ha permesso a me personalmente ed al mio gruppo storico “Gricignano in Movimento” di porre solide basi per costruire un progetto politico serio e basato sulle competenze umane, professionali e politiche di ognuno senza alcuna prevaricazione di carattere politico legata a vecchie convinzioni e sistemi di potere. Ma la mia candidatura a sindaco è soprattutto il risultato di un confronto tra i gruppi politici “Progetto Gricignano” e “Gricignano in Movimento” che hanno deciso di designarmi come guida della coalizione. È senza dubbio, per me, un motivo di orgoglio ed un attestato di stima spontaneo e sincero che apprezzo molto”.

Si era creato un tavolo anche con il sindaco Vincenzo Santagata e la sua squadra, perché non è stato trovato l’accordo?
“Il progetto attuale, che mi vede candidato sindaco, presuppone certamente un cambiamento, ma non una totale rottura rispetto al passato. Degli aspetti di quel passato vanno smussati e se ci saranno i presupposti, saremo indubbiamente aperti al dialogo”.

Si dice che lei abbia posto un veto su Santagata. È così oppure ci sono le condizioni per tentare di stare assieme e eventualmente lei cosa farà per trovare l’accordo con il sindaco in carica?
“Assolutamente no, non ho posto e non ho intenzione di porre alcun veto. Santagata è ancora oggi il sindaco di questa maggioranza di cui io faccio parte; è però innegabile che la squadra di governo sia stata per vari motivi snaturata rispetto alla compagine iniziale. Se ci saranno proposte concrete in termini di obiettivi e progettualità future, siamo aperti al confronto al fine di raggiungere un accordo politico sia con loro che con chi da tempo si è allontanato dalla maggioranza”.

Al momento sembra che i suoi avversari per la fascia tricolore saranno Michelina Caiazzo e Vittorio Lettieri. Perché votare Di Luise e non i suoi competitor?
“Al momento non mi risulta che altri gruppi politici abbiano ufficializzato candidature alla carica di sindaco. Quindi un’eventuale mia risposta potrebbe oggi essere prematura e mal interpretata; attendiamo prima l’ufficialità di tali competitor e i contenuti delle proposte che presenteranno in termini di programmi. Perché i cittadini dovrebbero scegliere me? Vivo il mio paese da sempre. È qui che concentro il mio operato umano, professionale e politico, confrontandomi con i gricignanesi, accogliendo le loro istanze e impegnandomi per fornire risposte concrete. Il concetto di sindaco è, per me, molto chiaro: presenza, trasparenza, onestà nelle parole e nei fatti, pragmatismo, impegno e cura della cosa pubblica. Su questa base costruiremo la Gricignano che verrà”.

Quali sono le prime tre questioni urgenti di cui si occuperà nei primi 100 giorni di mandato qualora fosse eletto sindaco?
“Le questioni urgenti sono tantissime e di svariata natura: la riorganizzazione degli uffici, l’efficienza dei servizi amministrativi, la sinergia con i professionisti del territorio al fine di intercettare ed utilizzare i finanziamenti legati ai fondi strutturali (PNRR) portando a termine quelli già cantierabili. Altra questione fondamentale è sicuramente l’analisi approfondita e l’integrazione dell’iter di approvazione definitiva del PUC, volano di crescita economica e sviluppo che riguarda trasversalmente l’intera comunità”.

Mario De Michele

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