Ennio Cascetta si è dimesso dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione di Metropolitana di Napoli spa. Lo rende noto con un comunicato nel quale evidenzia di aver «dedicato alla concezione e alla realizzazione della metropolitana di Napoli molti anni della mia vita professionale e al di là dei ruoli continuerò a seguirla e sostenerla. In questi cinque anni da presidente si sono raggiunti molti risultati come l’apertura di stazioni e piazze attese da tempo come Duomo, Garibaldi e Municipio, anche se il lavoro va ancora completato, dando impulso alla eliminazione di molti cantieri in città, che stanno migliorando la vita dei cittadini, il valore di quartieri e immobili, la bellezza della città con una riqualificazione che non ha pari. Basti ricordare che la metropolitana si è occupata o si sta occupando di ben 15 piazze di Napoli. In questi anni sono arrivati finanziamenti dello Stato importanti per completare le stazioni archeologiche di Municipio e Duomo, oltre che per il completamento della linea 6 fino al deposito di Campegna». «Siamo ormai prossimi – aggiunge Cascetta – al completamento della stazione di Municipio, di Centro Direzionale, di Tribunali al completamento delle opere civili della linea 6 da Mergellina a piazza Municipio». «Continuerò a essere un tifoso di questo progetto, dunque, ma oggi non ci sono le condizioni di proseguire in un incarico che si concluderebbe comunque con il prossimo bilancio. Inoltre la recente nomina a presidente di Tecnè, la società di ingegneria del nuovo gruppo Autostrade per l’Italia, dopo il passaggio delle azioni a Cassa Depositi e Prestiti e ai fondi assume una valenza ancora più impegnativa. Alla Metropolitana resto comunque legato profondamente e mi sono impegnato a seguire per conto di Metropolitana di Napoli spa il progetto del Museo Aperto della Metropolitana, il Mam. Spero che a breve il Comune riconosca il pubblico interesse di questa proposta presentata ben tre anni fa da un gruppo di promotori privati coordinato da Metropolitana di Napoli per investire nella manutenzione e nella valorizzazione delle stazioni museo della metropolitana dell’arte», conclude Cascetta.

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