Tutto pronto per l’alternativa a Cardito in vista delle elezioni Comunali. La coalizione che si contrapporrà al sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, è in fase di costruzione. Ed ha un nome e cognome: Nunziante Raucci, esponente di spicco del gruppo che fa capo all’ex sindaco Giuseppe Barra, candidato alla Regione in una civica di centrodestra. Come detto, tutto pronto ma c’è un “però” che fino ad oggi ha impedito a Raucci di spiccare il volo. Al momento la sua candidatura a sindaco è sostenuta dalle tre liste del gruppo Barra, dalla civica di Rocco Saviano e da quella di Biagio Auriemma. La civica “Cardito libera per il futuro” di Luigi Credendino e Pasquale Chiacchio ha già fatto sapere di non essere d’accordo sul nome di Raucci ed ha fatto un passo indietro abbandonando il tavolo politico. Raucci non ne ha fatto un dramma. E’ convinto delle proprie potenzialità e di quelle della nascente coalizione al punto che ha proposto al resto dell’ipotetica alleanza di chiudersi a riccio e partire. Purtroppo, però, nel momento cruciale il progetto di Raucci ha subito una brusca frenata a causa di “lib lab”, rappresentata da Pasquale Barra, Luigi Iorio e Francesco Pisano. I tre esponenti dell’opposizione storica al sindaco in carica, da un lato hanno fatto capire a Raucci di condividere in extremis la sua candidatura ma sotto banco lavorano a “bruciare” quel nome per proporre agli alleati un candidato a sindaco diverso da Raucci in modo da recuperare pure Credendino, Chiacchio e “Campania libera” di Giuseppe Di Micco. Questa strategia dei due forni ha mandato tutti in uno stato confusionale rischiando di disperdere il lavoro che in questi anni è stato portato avanti da Raucci e dal suo gruppo con costanza e sacrificio. Allora la partita è tutta qui. Nelle mani di Iorio, Paquale Barra e Pisano. Se danno l’ok a Raucci, si può partire immediatamente. Diversamente, la strategia è chiara: mettere Raucci a bagnomaria in attesa di tirare fuori il coniglio dal cilindro. Una manovra che prevede, per forza, una ulteriore perdita di tempo in modo che l’esponente del gruppo “barriano” si renda conto che da solo al massimo potrà organizzare una sconfitta a tavolino. Lo si vuole mettere in condizioni di fare un passo indietro senza che nessuno ci metta la faccia per silurarlo. Se, al contrario, si sta giocando in modo leale, perché si perde tempo? Il dato è chiaro: Credendino, Chiacchio e Iorio non sosterranno mai una leadership che arrivi dal gruppo “barriano”. Se la restante parte del tavolo è d’accordo su Raucci, perché si perde ancora tempo? Perché Pasquale Barra e Francesco Pisano non escono allo scoperto assumendo una posizione trasparente e pubblica sulle mosse da fare? Si perde tempo, troppo. Un gioco al massacro che rafforza il sindaco in carica Giuseppe Cirillo. Il quale, per l’ennesima volta, rischia di rivincere le elezioni per manifesta incapacità degli avversari ad organizzare un’alternativa di governo seria e credibile.

A questo punto la palla è tutta nelle mani di chi aspira a diventare il leader dell’alleanza. A Raucci il compito di sbrogliare la matassa e mettere i rappresentanti di “Lib Lab” di fronte ad una scelta. Dire pubblicamente se vogliono sostenerlo oppure se pretendono di andare oltre. L’alibi di attribuire i ritardi alle posizioni di Chiacchio e di Credendino non regge più. Loro sono stati chiari, in pubblico e in privato. Gli altri assolutamente no. A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. Vuoi vedere che si sta perdendo tempo perché tra gli amici di Raucci c’è proprio chi sta lavorando per tirare la “volata” a Cirillo? Chi vivrà, vedrà.

 

 

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