E’ stata pubblicata questa mattina sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania la delibera con la quale si delimitano la nuova zona rossa 1 e la nuova zona rossa 2 del Piano di emergenza del Vesuvio. “La Regione –  ha spiegato l’assessore Edoardo Cosenzaha preso atto dei nuovi ‘confini’ della zona rossa 1 e della zona rossa 2 del Piano di emergenza dell’area vesuviana, così come derivano dalle decisioni dei singoli Comuni interessati (Napoli, Palma Campania, Nola, San Gennaro Vesuviano, Poggiomarino) che hanno approvato apposite delibere consiliari. L’atto conclusivo, quello di definitiva approvazione della nuova perimetrazione, spetta al Dipartimento nazionale della Protezione civile e avverrà nei prossimi giorni.

“Con la definizione delle nuove zone rosse 1 e 2 si passa – ha evidenziato l’assessore Cosenza – da 550 mila persone da evacuare del vecchio piano a 700 mila persone, con uno scenario di riferimento più cautelativo per la popolazione.

 

“Per quanto riguarda la città di Napoli, in base ai dati ufficiali forniti dal Comune, emerge che i tre quartieri inseriti nel nuovo Piano, San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, sono coinvolti nella  zona rossa 1 per il 15% del territorio per complessivi 38mila 401 abitanti.

“E’ stato poi definito – ha aggiunto Edoardo Cosenza – anche lo scenario della zona rossa 2, quella in cui è probabile che avvenga il crollo dei tetti a causa dell’arrivo delle ceneri nel caso dell’eruzione di scenario. Studiando la statistica dei venti in quota e la conseguente caduta di ceneri, i Comuni individuati sono: Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, Poggiomarino, Scafati.

“Per quanto riguarda gli aspetti logistici connessi all’evacuazione, la Regione attraverso l’Agenzia campana mobilità (Acam) sta sviluppando il Piano di mobilità in caso di evacuazione: la stessa dovrà essere garantita in 72 ore. Inoltre puntiamo entro il 2015 a saldare il grande anello intorno al Vesuvio con lo svincolo di Angri che appunto “salda” la SS 268 del Vesuvio con l’autostrada: il progetto è finanziato con fondi europei per 54 milioni di euro.

“L’appalto è già completato e l’esecuzione dei lavori partirà entro settembre. Il Dipartimento si sta interessando, in sede di Conferenza delle Regioni, alla stipula di appositi accordi per i gemellaggi fra Comuni da evacuare e altre regioni italiane. Al momento non vi è alcun segnale che possa indicare eruzioni imminenti, né vi sono nuovi ritrovamenti di tracce di flussi piroclastici. E’ cambiata la filosofia: prima si considerava solo uno scenario da eruzione subpliniana e, quindi, direttamente i confini amministrativi; adesso, anche su richiesta della Regione Campania, si è considerata una linea “scientifica” che non coincide necessariamente con confini amministrativi dei Comuni”, ha concluso.

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