Noi forze di opposizione, avevamo scelto come linea politica, di non voler discutere del “caso” Belardo e della sua casa abusiva, per tracciare una linea netta verso chi negli anni passati aveva strumentalizzato ogni forma di “scibile umano e terracqueo” per soli fini di propaganda politica sulla “pelle altrui”. Anche perché ci aspettavamo le dimissioni dell’esponente di città visibile un istante prima dell’ufficializzazione dell’ordinanza di abbattimento. Così non è stato. Avevamo deciso di non adottare metodi “lombrosiani” per non alimentare il becero personalismo e populismo, perpetrati per anni da sedicenti legalitari che di legale non hanno neanche il proprio senso del pudore. Ma la presenza di stasera nel consiglio comunale ed il documento di città visibile pubblicato nei giorni scorsi, meritano una considerazione ed una riflessione politica sulle non dimissioni della Belardo. Gli ex puritani, affermano che la vicenda è privata, derubricando ogni forma etica e morale sulla vicenda. restituendoci un movimento trasformista ed opportunista, orientato alla famosa doppia morale di una certa sinistra. A parte inverse, sarebbe stato interessante sapere cosa avrebbe fatto è detto il sig Vincenzo Tosti, anche lui scopertosi garantista. Ora che l’impiccato è in casa Città visibile si guardano bene dal parlare di corda. Se la situazione non fosse tragica sarebbe davvero comica. Per quanto ci riguarda , chi riveste cariche istituzionali , chi ricopre un ruolo pubblico, chi rappresenta una comunità , deve essere al di sopra di ogni sospetto, quindi ci domandiamo come può una persona destinataria di un ordinanza di demolizione , per abusi edilizi , in una città NORMALE, restare incollata alla propria poltrona e far finta che non sia accaduto nulla. Come fa un movimento come quello di città visibile, che ha fondato la propria esistenza politica , sulla legalità e trasparenza ad “ammainare”la propria bandiera, solo per difendere i propri interessi politici e privati di una propria esponente, snaturandosi pur di non ammettere che il “caso” Belardo, andava gestito con le immediate dimissioni come segno tangibile di una politica nuova. Non si possono costruire per anni le proprie barricate, auspicando che non siano anche quelle abusive ideologicamente, piegandole a proprio uso e consumo tradendo il mandato dei propri elettori, che sicuramente saranno rimasti delusi nell’aver appreso che il collettivo non faccia dimettere il proprio assessore per spirito di legalità. La storia poi, che la Belardo come l’ex ministro Scajola, viva in un appartamento di proprietà “abusivo” da anni a sua insaputa, offende l’intelligenza di ogni cittadino ortese perbene e rispettoso delle leggi. La pantomima dell’Assessore Belardo deve concludersi con le sue dimissioni, per non creare ulteriori imbarazzi all’intera Amministrazione comunale ed alla città di Orta di Atella, che si è ritrovata sulle prime pagine di organi di stampa provinciale e regionale, che restituiscono una pessima immagine per la comunità ortese. Le istituzioni vanno preservate con disciplina ed onore. Il silenzio sulla vicenda del Sindaco Gaudino, è davvero sconcertante, il suo modus “operandi” di voler nascondere ogni scossone della propria maggioranza, senza mai rendere pubbliche le dinamiche politiche in maniera trasparente e con posizioni chiare, che da un primo cittadino ci si attende.

Chiediamo a gran voce al Sindaco Gaudino, quale sia la sua posizione politica nei confronti del suo assessore Belardo, dato che la giunta è prerogativa del Sindaco, ed in campagna elettorale aveva giurato mai più ombre sul Comune. Giustificato è invece il vice sindaco Tosti , essendo in missione istituzionale tra ritrovamenti di tartarughe, foglie di papiro e raccolte di prugne di stagione, sembra che non sia mai a conoscenza delle continue crisi di maggioranza e della notizia dell’incompatibilità della “sua” Belardo, sostenuta in campagna elettorale. Per noi, il tema è politico , chi si professa come il cambiamento non può tollerare “conflitti d’interesse” per accertati abusi edilizi, restare attaccati alle poltrone e continuare ad occuparsi di cultura ed istruzione, ridimensionando un fatto gravissimo dal punto di vista istituzionale. Questo è il cambiamento per voi ? Oppure attendere il momento di incompatibilità stabilità per legge, nel momento in cui la Belardo deciderà di fare ricorso al TAR. Sarebbe ridicolo! A proposito, se siete invece a conoscenza di pressioni avvenute sugli uffici tecnici , nelle precedenti amministrazioni, perché non avete denunciato alle autorità competenti? Perché l’Assessore Belardo, ha ricevuto “solamente” sei mesi dopo dal primo sopralluogo , l’ordinanza di demolizione , stabilendo il nuovo record mondiale nella pubblica amministrazione ? La verità è che la legalità si PRATICA e non si PREDICA, con queste premesse si costruiscono credibilità, dignità agli occhi dei propri elettori. Un accorato appello, certi moralismi abbiate bontà, risparmiateceli in futuro per un quieto vivere civile e perchè a conti fatti anche voi non siete esenti da “pubbliche virtù e vizi privati”. La Belardo si deve dimettere se si vuole cambiare passo nella mentalità , nei valori e nei principi per una politica diversa che restituisca realmente dignità e prestigio alle istituzioni che si rappresenta. Caso contrario , le chiacchiere restano chiacchiere.

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