Veti e veleni. Il combinato disposto tra la riduzione dei parlamentari e il dover garantire seggi a tanti big nazionali, magari del Nord, dove Fi ha meno consensi, ha creato le condizioni perfette per far saltare completamente il banco. È così ovunque, ma in Campania la situazione in Forza Italia è ancor più ingarbugliata. Con l’arrivo da fuori regione di Berlusconi, Bernini, Fascina e Tajani restano meno spazi per gli esponenti locali nei listini, meno probabilità di essere eletti. Si sono incartati», spiega un dirigente nazionale di lungo corso che ieri ha seguito da vicino le riunioni romane nella sede di Fi in piazza San Lorenzo in Lucina. In Campania lo schema di massima per i listini del proporzionale resta pressoché quello dei primi giorni: al Senato il tandem Berlusconi/Bernini, alla Camera di Campania 1 i primi due in lista sono il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani e la compagna del Cavaliere, Marta Fascina. In Campania 2, fino a due giorni fa, doveva esserci la consigliera Annarita Patriarca dietro Tajani, ieri anche questa prospettiva è cambiata e Patriarca potrebbe essere recuperata nel collegio di Torre del Greco. Ma nulla è certo perché basta che salti un pezzo, proprio come in un puzzle, che poi ne saltano altri cento. Una catena che è poi difficile ricomporre. Tutto può ancora cambiare. Ed è in questa logica che il partito campano di Forza Italia potrebbe completamente mutare i propri protagonisti. Al momento non sembrano trovare un posto in lista il coordinatore casertano del partito Carlo Sarro, ormai – raccontano i rumors – completamente fuori dai giochi. Stessa storia per il coordinatore napoletano Antonio Pentangelo, che, secondo gli equilibri attuali, al massimo potrebbe essere inserito in quarta posizione (praticamente un’elezione impossibile) in un listino del proporzionale. Le dolenti note arrivano poi con l’ex coordinatore Mimmo De Siano, l’unica speranza del senatore ischitano è essere recuperato in terza posizione alla Camera o al Senato.

Una terza posizione che, comunque, lo obbligherebbe poi a fare gli scongiuri che per Berlusconi o Bernini, Tajani o Fascina scattino dei seggi uninominali in altre regioni. Il punto è che non è neppure certo se De Siano riuscirà a spuntare un posto in lista. Solo un mese fa De Siano fu costretto ad un passo di lato per cedere il coordinamento regionale a Fulvio Martusciello. L’accordo – tacito – prevedeva che in cambio avrebbero ottenuto una ricandidatura non solo lo stesso De Siano, ma anche Sarro e Pentangelo. Fino a ieri nessuno ha ricevuto però segnali in tal senso. Non è però un unicum campano, anche in altre Regioni dirigenti apicali di Fi non sono in grado di dire se saranno ricandidati e dove. È confusione ovunque, come se fosse saltato il banco ad appena un giorno dalla consegna delle liste. E ieri, intanto, nella sede romana di Fi, si è iniziato non solo a vagliare i nomi da inserire nei listini del proporzionale, ma sarebbero anche quasi del tutto cambiati gli schemi per i collegi uninominali. Franco Silvestro, ad esempio, fino a due giorni fa indicato sicuro nel collegio di Torre del Greco, sarebbe stato scalzato da Annarita Patriarca. A quel punto resta da capire se Silvestro sarà recuperato in qualche listino del proporzionale e, eventualmente, al posto di chi. Stessa sorte per Francesco Rubano, dato per certo candidato nell’uninominale tra Caserta e Benevento, ma ieri è spuntata l’ipotesi che quel collegio possa andare alla compagna del Cavaliere, Marta Fascina. E poi via con il gioco di incastri. Sarebbe cambiato tutto anche nel collegio per Montecitorio di Avellino dove a spuntarla tra i centristi sarebbe stato Gianfranco Rotondi, scavalcando quindi lo storico Cosimo Sibilia e il presidente dell’Avellino, Angelo D’Agostino. Altri rumors vorrebbero Claudio Lotito in arrivo nel collegio di Aversa, quello fino a qualche giorno fa proposto a Maresca. Solo oggi, forse, arriveranno i responsi.

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