«Ho lottato fino all’ultimo per garantire legalità e trasparenza, subendo offese, accuse, diffamazioni, ingerenze, pressioni politiche e atti esasperati di sessismo ma quando anche la parte politica che mi ha chiesto di assumere l’onore e l’onere di questo ruolo, totalmente a titolo gratuito, non ha ritenuto doveroso intervenire o almeno mostrare solidarietà a seguito delle offese pubbliche e delle accuse assolutamente infondate, mosse alla mia persona e alla fondazione stessa, ho compreso che non v’erano più i margini per andare avanti». Lo ha dichiarato Sabrina Capozzolo, ex parlamentare e presidente della Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente che si adopera per la valorizzazione del territorio inserito nella rete mondiale Unesco dei Geoparchi. «In questi mesi di mandato alla presidenza della Fondazione MiDA – spiega ancora Capozzolo – ho tentato di salvaguardare e tutelare la Fondazione, il suo patrimonio culturale e la sua identità contro chi invece vorrebbe gestirla come fosse una grande proloco, non c’è visione, non c’è comprensione del potenziale e del valore racchiuso in questa Fondazione, che può e deve ambire a traguardi ben più alti. Sono stata sfiduciata nel corso dell’ultimo cda su una mia mozione espressamente prevista dallo statuto, ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la dignità umana il rispetto per la propria persona vengono prima di ogni cosa. Dico a chi mi ha offesa di vergognarsi, – conclude Sabrina Capozzolo – a chi mi ha derisa di assumersi la responsabilità della distruzione e deriva cui si sta spingendo questa Fondazione e a chi è rimasto in silenzio di non avere alibi, perché l’omissione e il silenzio sono la peggior forma di complicità soprattutto quando si sceglie di non difendere istituzioni e principi fondamentali del vivere comune».

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