Questa sera riunione dell’assemblea provinciale del Partito Democratico di Caserta. Assemblea via web, convocata per eleggere la nuova Commissione di garanzia. Un organismo decaduto da quasi due anni e che l’assemblea, prossima alla scadenza (gennaio) intende solo adesso rimettere in piedi. Non sono mancate note polemiche, da una parte la presidente Camilla Sgambato, dall’altra coloro che non riconoscono la legittimità della lista Pd presentata alle Provinciali, né la scelta di una candidato presidente non del Pd, come il sindaco e neo consigliere provinciale di San Nicola la Strada, Vito Marotta. Un braccio di ferro che sembra coinvolgere anche l’attuale segretario provinciale del Pd, Emiddio Cimmino, candidatosi contro il sindaco sfiduciato di San Tammaro, di area Pd, alle ultime comunali. Così come ci sono stati i casi di Sessa Aurunca, sindaco Pd sfiduciato da altri componenti del Pd, ed Aversa. Insomma, una condotta non proprio lineare da parte dei vertici provinciali del Pd, che oggi parlano di ripristino delle regole. “Quali regole? – replica il sindaco di San Nicola la Strada -, quelle che fino ad oggi, nella migliore delle ipotesi, sono state del tutto ignorate, se non calpestate. Comincino col dirci quale direzione provinciale ha dato il via libra alla lista Pd e alla scelta del presidente alle ultime Provinciali”. Insomma, un braccio di ferro destinato a durare a lungo, in un partito già sfiancato e ridotto ai minimi termini proprio dai contrasti interni.

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