Prendono il via nell’Aula della Camera le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio europeo. La prima a prendere la parola in discussione generale è la deputata di FI Cristina Rossiello. La presidente del Consiglio, che aveva depositato ieri il suo intervento a Montecitorio ora, siede ai banchi del governo insieme, tra gli altri, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, della Giustizia Carlo Nordio, della Difesa Guido Crosetto, del Made in Italy Adolfo Urso e della Cultura gennaro Sangiuliano. In seguito, è arrivato in Aula il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e si è seduto accanto alla premier Giorgia Meloni. A sottolineare l’ingresso del vicepremier nell’emiciclo è anche il deputato di IV Mauro Del Barba. E mentre il parlamentare sta sottolineando il fatto che Salvini e Meloni stiano parlando insieme, qualcuno dai banchi vicini grida “Bacio! Bacio!” rivolgendosi ai due esponenti del governo. Meloni ora siede tra i due vicepremier Salvini e Antonio Tajani. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dopo essersi seduto per qualche minuto accanto alla premier Giorgia Meloni, nell’Aula della Camera, ha lasciato l’emiciclo. Ora ai banchi del governo non c’è nessun altro esponente della Lega. La sedia che era stata occupata da Salvini, ora è rimasta vuota. “Mi si dice di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all’Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue” tra le altre cose “siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni”. “Quando io parlo con le persone con cui ho buoni rapporti porto a casa dei risultati”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera. Meloni si è quindi rivolta ai parlamentari del Pd esortandoli a fare lo stesso con il M5s sull’Ucraina. “In alcuni casi quando io parlo con persone con cui ho buoni rapporti – e non avevo bisogno di farlo con il ministro Salvini – è possibile che io porti a casa dei risultati, se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s e fate questo miracolo l’Ucraina vi sarà grata”, ha detto Meloni rivolta ai dem in Aula. “Rispondo” al deputato del Pd Piero De Luca: “mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo. Non parlo solo della posizione molto chiara e cristallina del M5s, ma anche dell’ambiguità di che spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina”. “Al collega Provenzano”, del Pd, “voglio dire: fermo restando che si sa che secondo me si deve parlare con tutti, c’è differenza fra Abdel Fattah al-Sisi e Valdimir Putin. Putin ha invaso una nazione vicina: è la ragione per cui stiamo cercando di dare una mano all’Ucraina”. “Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo: noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono gli altri e gli ho risposto: è molto facile, ritiri le truppe è avrà la pace come lei ha voluto la guerra”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante la replica alla Camera. “Per questo – ha concluso – continuo a ritenere che quello che stiamo facendo è propedeutico a una pace a meno che non si intenda l’idea che è meglio vivo sotto una vita dura” ma “su questo non sono d’accordo, è una posizione che fa strali di secoli di storia europea”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni accusa di “ambiguità” le opposizioni anche sull’invio delle armi in Ucraina e dal Pd parte un coro di proteste. Alcuni deputati si alzano in piedi e gridano “non è vero!”. Ma lei va avanti alzando la voce e rivendicando “la chiarezza” da parte del suo governo sui vari temi di politica estera che riguardano le guerre in corso. Ma per coprire le voci del centrosinistra tutti i parlamentari del centrodestra si sono alzati in piedi battendo a lungo le mani. Non si è fatta attendere la risposta del Movimento 5 stelle alle accuse lanciate da Giorgia Meloni nel corso della sua replica al dibattuto sul Consiglio Europeo alla Camera dei deputati. “Si rende conto che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa?”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando in Aula alla Camera in dichiarazione di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. “Che cosa ne è della scommessa che ha fatto sulla vittoria militare contro la Russia? Che cosa abbiamo prodotto con questa strategia? Morti, distruzione, indebitamento degli italiani. E lei ha guadagnato un bel bacio sulla testa per la fedeltà che ha dimostrato nei confronti di Washington. Lei si presenta senza soluzioni: non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare in Ucraina e non vuole nemmeno un negoziato”, ha detto Conte rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. “Dobbiamo inviare – ha aggiunto – le nostre truppe per una vittoria militare? Lei ci porterà a questo quando gli Usa decideranno che questa sia la soluzione. Ha messo l’Italia in un vicolo cieco. Perché non ha voluto riconoscere che negoziare le migliori condizioni dell’Ucraina è l’unico modo per sfuggire alla terza guerra mondiale? Tiri fuori il coraggio! Renda l’Italia protagonista per una via d’uscita”. “Annuncio – ha concluso Conte – il voto contrario del M5s: vogliamo un’Italia che porti la pace nei tavoli europei. Si stanno scrivendo pagine buie della nostra storia. Non vogliamo che l’Italia grazie al suo governo finisca nel girone degli ignavi”. “Ci dica quando si attiverà per porre fine alla carneficina” nella Striscia che “ha portato finora a oltre 30 mila morti. Mi vergogno della copertura che fino dall’inizio ha offerto al governo Netanyahu addirittura con l’astensione all’Onu sul cessate il fuoco”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando in Aula alla Camera in dichiarazione di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. “Quando va in Egitto pretenda da al Sisi gli indirizzi dei 4 assassini che hanno ucciso un ricercatore italiano, un ricercatore europeo, questo dovrebbe chiedere ad al Sisi”. Lo ha detto la leader del Pd Elly Schlein parlando in Aula alla Camera in dichiarazione di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. “A von der Leyen chieda una operazione di ricerca e soccorso in mare. Agli alleati nazionalisti dica che non si possono volere solo i benefici senza condividere le responsabilità. Aver rinunciato a lottare per il principio che chi entra in Italia entra in Europa e non può esser bloccato in Italia, presidente, non è una sua conquista. È una resa che tradisce anche l’interesse dell’Italia”, ha detto la segretaria del Pd. “La verità che incontrano le persone in difficoltà in questo Paese – ha aggiunto – e quello che racconta sulla politica estera sono lontani dei fatti. Dimostreremo che questa verità è più forte della sua propaganda”.

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