Sarebbero utili dei corsi per presidente di seggio, in grado quindi di garantire l’assoluta competenza delle persone chiamate a presiedere i seggi elettorali? Sembra proprio di sì, specialmente si si considera quanto messo, nero su bianco, dall’Ufficio centrale circoscrizionale, della Corte di appello di Napoli, che ha ufficializzato, qualche giorno fa, i voti ottenuti dai candidati alla carica di presidente e dei partiti in campo. Ebbene i magistrati hanno avvertito l’esigenza di evidenziare quanto segue: “Riscontrate un elevato numero di anomalie: dai verbali di sezione non compilati, alle incongruenze dei medesimi, riscontrate persino in seggi speciali e, dunque, aventi un numero di votanti irrisorio”. Come si sa, anche un voto soltanto potrebbe determinare l’elezione o la non elezione di un candidato. E se nei seggi sbagliassero ad attribuire dei voti? E’ capitato, eccome se è capitato, tanto è vero che sono stati tanti i ricorsi che hanno cambiato dei risultati o addirittura ribaltato l’esito delle urne. Ebbene se un presidente di seggio sbaglia non c’è altra via che il ricorso al Tribunale amministrativo. Che deve essere dettagliatissimo a pena di inammissibilità. All’indomani delle elezioni, infatti, nel fare i riconteggi possono essere assegnate e valutate soltanto le schede elettorali contestate e non assegnate. Nemmeno i verbali possono essere riconsiderati, se si fa eccezione per le somme ivi riportate, che possono essere corrette. Certo c’è da dire che questa volta sono stati tanti i presidenti che hanno rinunciato e non tutti i sostituti, scelti dai vari sindaci sempre tra gli iscritti al relativo elenco, non sempre si sono mostrati all’altezza. E così al fianco di presidenti che hanno svolto egregiamente il proprio compito, ci sono stati anche presidenti che hanno lasciato a desiderare. Fortemente a desiderare. Saremmo forse, più che mai, il caso di prevedere dei corsi di aggiornamento annuali per i presidenti di seggio, in maniera da poter sempre contare su persone esperte ed in grado di evitare leggerezze che potrebbero costar caro ai candidati e alla stessa democrazia.

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