Andrea Lettieri, Giuseppe Savoia e Antonio Scalzone

Poggia su un triangolo la nascita del Consorzio intercomunale per i servizi socio sanitari: Gricignano, Sant’Arpino, Castel Volturno. Nel cda del battesimo figurano gli allora sindaci Andrea Lettieri, Giuseppe Savoia e Antonio Scalzone (prima foto in basso). Anno 2004. Sullo sfondo c’è Cellole. Piccola cittadina che la fa da padrone con il grossista di medicinali Luigi Mascolo, uomo-ombra (seconda foto in basso). Cellole e Sessa Aurunca sono due facce della stessa medaglia. Così come il Ciss e l’Inco.Farma Spa, società privata che pur avendo la minoranza delle quote “gestisce tutto e tutti”. La mucca da mungere le farmacie comunali. Ciss e Inco.Farma condividono la stessa sede sociale al Centro direzionale di Napoli.

Lorenzo Di Iorio

Coabitazione che costituisce un unicum nel caso di società miste a capitale pubblico. C’è il pubblico da un lato, che dovrebbe fare gli interessi dei cittadini, dall’altro ci sono i privati, che vanno a caccia di profitti. Più sono alti gli introiti, più guadagnano. La commistione è se non altro inopportuna. Chi controlla i controllori? Il caso più clamoroso è quello di Vito Marotta, sindaco di San Nicola la Strada che con un piede sta nel pubblico e con l’altro nel privato. È addirittura membro del cda di Inco.Farma (terza foto in basso). Ad occhio c’è un’incompatibilità ab origine che travalica i limiti dell’inopportunità politica aprendo le porte ad una palese illegittimità normativa. Il comma 5 dell’articolo 78 del Testo unico enti locali recita così: “Al sindaco ed al presidente della Provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province”. Poi c’è il nodo degli emolumenti: un sindaco in conflitto di interessi non può percepire una doppia indennità, quella di primo cittadino e quella di componente del cda di una società privata affiliata ad un Consorzio di cui il Comune fa parte. Uno scenario che implicherebbe la restituzione degli eventuali emolumenti intascati finora. Nel cda del Ciss ci sono altri due primi cittadini: Ernesto Di Mattia (Sant’Arpino) e Nicola Esposito (Lusciano) (quarta foto in basso). Lo statuto del Consorzio detta i criteri di scelta: “Comprovata attinenza tecnico-amministrativa”. Il riferimento dovrebbe riguardare le capacità manageriali. Di Mattia possiede i requisiti statutari in quanto funzionario del settore Finanziario del Comune di Lusciano. Qual è l’attinenza tecnico-amministrativa di Esposito? I curriculum non sono pubblicati sul sito ufficiale. E anche nel loro caso non è dato sapere se e quanto intascano per la carica di componenti del cda del Ciss.

Giovanni Di Foggia e Domenico Della Gatta

Amministratore delegato odierno dell’Inco.Farma è Domenico Della Gatta, nipote d’arte. Suo zio è Giovanni Di Foggia, all’epoca della costituzione del Consorzio intercomunale potentissimo presidente dell’assise di Gricignano. Ovviamente anche lui componente del cda dell’Inco.Farma fin dalla sua venuta al mondo. Cariche: presidente del consiglio di amministrazione con delega al “Ritiro del capitale versato” (quinta foto in basso). I soldi erano in ottime mani. L’asse Cellole-Sessa Aurunca ruota attorno al duo Luigi-Mascolo-Lorenzo Di Iorio, attuale primo cittadino sessano, anche lui membro del consiglio di amministrazione dell’Inco.Farma (sesta foto in basso). Mascolo e Di Iorio sono amici legati da un’affettuosa intimità. Oggi il Ciss è un impero. Ne fanno parte ben 24 Comuni: Acerra, Afragola, Caivano, Calvizzano, Casandrino, Castel Volturno, Cellole, Cercola, Cesa, Crispano, Gricignano, Lusciano, Palma Campania, Ottaviano, Poggiomarino, Recale, Roccabascerana, San Nicola la Strada, Sant’Antonio Abate, Sant’Arpino, Saviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Villaricca. Un impero che avrà vita lunga. Lo statuto prevede una durata di 50 anni. Mezzo secolo (settima foto in basso). Alla fine del cinquantennio, che è prorogabile, per quantificare gli introiti serviranno centinaia di macchine conta soldi. E giornate di lavoro. Sarebbe molto interessante sapere chi ci ha guadagnato: i cittadini o i privati?

Mario De Michele
(continua…)


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