Non c’è pace per l’isola d’Ischia. Per il maltempo hanno lasciato le proprie abitazioni molti dei 400 residenti nelle zone più a rischio di instabilità idro-geologica di Casamicciola Terme, seguiti a ruota da un centinaio di “allertati” nell’area del Monte Vezzi a Ischia, una trentina dalle aree di Piellero e Santa Maria al Monte a Forio e una ventina, di quelli che a Sant’Angelo vivono all’ombra del Montagnone, sul lato a sud del breve istmo. Il forte vento ha alimentato imponenti mareggiate che hanno flagellato la costa ovest dell’isola, causando ulteriori crolli del costone lungo la litoranea Forio-Citara, mentre più a monte sono crollati alcuni muri di contenimento alla Via Bocca. Ad Ischia sempre il vento forte ha letteralmente “decapitato” la struttura del grande albero di Natale a Piazza degli Eroi e spezzato rami e alberi lungo strade e nelle pinete. A Casamicciola, le piogge abbondanti e violente hanno generato veri e propri fiumi di fango e detriti che hanno attraversato le zone interessate dalla frana del 26 novembre scorso, ancora una volta dalle pendici dell’Epomeo fino alla costa ed al mare. A causa del mare agitato, poi, la quasi totalità dei collegamenti marittimi è stata cancellata. Sono giornate fitte di impegni anche per il Commissario di governo per l’emergenza Ischia, Giovanni Legnini, in costante “spola” fra i ministeri romani, la Regione Campania e l’isola. Preso atto di quanto ha stabilito il testo approvato dalla Camera, Legnini ha riavviato il percorso di ricostruzione post-sisma, anche alla luce delle nuove necessità determinate dalla violenta alluvione del novembre scorso. Alla presenza dei rappresentanti dei tre Comuni dell’isola danneggiati dal terremoto del 2017, della Regione Campania, di Soprintendenza, Genio civile e Autorità di Bacino, è stato affrontato il nodo relativo alla integrazione fra opere di ricostruzione e opere di contrasto al dissesto idrogeologico. Sono stati illustrati i dati sulle procedure pendenti, la zonizzazione e la sovrapposizione delle cartografie e dal Direttore regionale della Protezione Civile sono sono stati consegnati gli esiti degli studi realizzati dopo la frana con la partecipazione degli Istituti di Ricerca e delle Università. In un incontro con i comitati dei cittadini, Legnini ha annunciato la volontà di accelerare sulla definizione di un primo stralcio per intervenire sulle principali criticità idrogeologiche. Infine, con i soggetti attuatori SMA Campania Spa e Amca srl, e alla presenza anche di Arpac, il commissario ha avuto un confronto tecnico sugli interventi di somma urgenza e sulle attività necessarie per la rimozione, il riuso e lo smaltimento dei fanghi alluvionali, nonché lo stoccaggio e la lavorazione dei macigni. Tutto materiale che dovrà essere utilizzato sull’isola, secondo criteri di circolarità, nel corso dei lavori da intraprendere il prima possibile.

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