“Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi. “In questi decenni il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristiano-liberale”. Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi, che è stato letto in sala. “È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale – aggiunge la presidente del Consiglio -. Ed i valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”. “Io ho sempre considerato riduttivo definire la Dc semplicemente come un partito di ‘centro'” ha affermato la premier Giorgia Meloni nel messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent. “Per molti anni, nell’ambito di un contesto sia interno che internazionale molto diverso dall’attuale, la Democrazia Cristiana ha rappresentato uno dei blocchi in cui si articolava il nostro sistema politico – ha aggiunto -. La Dc ha avuto la lungimiranza di sposare la scelta occidentale e ha rappresentato, per svariati decenni, il blocco sociale anticomunista, il partito dei corpi intermedi, della borghesia produttiva e dei ceti popolari”. Secondo Meloni, “negli anni del Dopoguerra ha accompagnato quel miracolo economico che ha consentito all’Italia di rialzarsi dalle macerie e di diventare una potenza economica di livello globale. È stato un movimento politico di massa, ancorato a valori e programmi nei quali la maggioranza degli italiani si è riconosciuta per molto tempo. La fine della Prima Repubblica – ha continuato – ha decretato anche la fine della Dc come partito. Un passaggio storico, che ha chiuso una fase storica irripetibile e ha chiesto ad un intero blocco sociale, in una seppur imperfetta democrazia dell’alternanza, di decidere da che parte schierarsi. La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”.

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