Quindici medici sono indagati per la morte di Elena Cella, la bimba deceduta dopo il ricovero in due ospedali. Intanto, è stata fissata per venerdì pomeriggio l’autopsia sul corpicino della piccola di tre anni e mezzo, morta martedì scorso all’ospedale Santobono di Napoli dopo tre arresti cardiaci e dopo un ricovero anche al reparto di Diabetologia pediatrica del vecchio policlinico Vanvitelli. L’iscrizione nel registro degli indagati di tutti i medici che tra Santobono e vecchio Policlinico hanno avuto in cura la bimba in quelle tragiche 48 ore tra domenica notte e il martedì mattina è un atto dovuto per permettere a tutti i professionisti di potersi difendere, ma anche far proseguire l’inchiesta a 360 gradi, senza tralasciare nulla al caso. Il fascicolo aperto dalla Procura di Napoli (procuratrice Rosa Volpe, sostituto Giuliana Giuliano) ipotizza il reato di omicidio colposo per negligenza o imperizia. Un’inchiesta aperta dopo la denuncia presentata da papà Ciro e mamma Mena attraverso l’avvocato Enrico Ricciuto, presso la caserma dei carabinieri del Vomero nel pomeriggio di martedì scorso, poche ore dopo il decesso della bimba. «Vogliamo sapere cos’è successo a Elena e vogliamo capire se qualcuno ha sbagliato» è l’unico pensiero dei familiari della piccola, che da una settimana sono sotto choc e chiusi nel loro dolore per la perdita di una figlia di appena tre anni e mezzo «che non aveva patologie pregresse». Pochi giorni prima del ricovero – il 27 dicembre e il 4 gennaio – Elena era stata visitata due volte dal pediatra, che prima le aveva prescritto un cortisonico per curare un raffreddore, poi aveva riscontrato la guarigione della piccola. La notte tra domenica 8 e lunedì 9 gennaio, la corsa in ospedale, al pronto soccorso del Santobono, dove è iniziato il calvario della bimba. Elena accusava un forte mal di pancia e, dagli esami del sangue, era stato riscontrato un picco glicemico, ricondotto a un possibile sintomo di un diabete infantile. Di lì era stato disposto il trasferimento in una struttura specializzata, avvenuto alle 6,30 del mattino: la bimba fu ricoverata nel reparto di Diabetologia pediatrica del vecchio policlinico. Alle 9 del mattino, poi, la piccola ha prima rimesso sangue, poi ha accusato il primo arresto cardiaco. Rianimata e stabilizzata, Elena fu trasferita dal 118 in ambulanza nuovamente al Santobono, visto che al policlinico non è presente il reparto di rianimazione pediatrica. Intubata e ricoverata in coma farmacologico, nella serata di lunedì Elena fu colpita da un secondo arresto cardiaco e nuovamente rianimata, anche se i valori vitali erano ormai compromessi. Nel frattempo, sottoposta a una tac, era stata riscontrata una ulcera gastrica, forse la causa di quel forte mal di pancia. Martedì mattina, purtroppo, con il quadro clinico ormai compromesso, il cuoricino di Elena ha smesso di battere definitivamente verso le 10, tra la disperazione dei genitori e dei familiari più stretti della bimba. Entrambe le strutture ospedaliere hanno avviato indagini interne parallele all’inchiesta della Procura di Napoli, per capire cosa sia accaduto. Al momento i medici ritengono ancora «inspiegabili» le cause del decesso della bimba e l’autopsia sarà decisiva per comprendere cosa sia accaduto. La Procura ha nominato come consulenti il medico legale Ambrosone, il pediatra Sica e l’anatomopatologo Nappo. Dal canto suo, anche la famiglia Cella nominerà un pool di consulenti di parte formato, al momento, dal medico legale Addeo e dal pediatra Benincasa, ai quali sarà affiancato probabilmente anche un cardiologo.

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