“La costante azione di polizia giudiziaria effettuata sul territorio dalle forze dell’ordine sta dando frutti importanti: lo Stato ha sottratto alla camorra molte aree della provincia casertana e dell’agro aversano in particolare. E’ questa la strada giusta per sconfiggere un cancro così invasivo”. E’ quanto ha affermato il capo della Dda di Napoli, Federico Cafiero de Raho, durante la conferenza stampa tenuta a Caserta al comando provinciale dei carabinieri per illustrare l’operazione che ha portato all’arresto di 15 presunti affiliati ed estorsori del clan dei Casalesi, tra cui due figli di Sandokan, Ivanohe di 24 anni e Emanuele Libero di 21, il diciannovenne Francesco Schiavone, figlio di Walter, fratello di Sandokan e proprietario dalla nota villa in stile Scarface confiscata nel 2001, Gaetano Diana, figlio dell’altro esponente di spicco Elio.

“Piccoli boss che crescono – ha detto il comandante provinciale Crescenzio Nardone – arruolando tanti altri giovani, anche di famiglie mai coinvolte in inchieste di camorra ma che subiscono il fascino di un modus vivendi spregiudicato e in grado di portare a facili guadagni”, il quale ha anche sottolineato come “nessuno degli oltre cinquanta commercianti cui in oltre un anno sono state estorte somme che vanno da alcune centinaia di euro a qualche migliaio, ha collaborato, nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti”. Nei mesi scorsi infatti, nel corso di una perquisizione fu rinvenuto un quadernone con i nomi dei commercianti e delle somme estorte: ai carabinieri di Casal di Principe guidati dal capitano Andrea Corinaldesi, gli operatori, sebbene condotti in altre caserme della provincia per evitare problemi, hanno riferito di non conoscere i ragazzi che venivano a imporre i gadget pubblicitari; qualcuno ha anche affermato che chiedere i soldi prima di Natale regalando calendari o penne è un’usanza di Casale. “Noi continueremo ad indignarci di fronte all’omertà” ha ribadito Cafiero de Raho.

 

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